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L’Aula boccia il “nuovo” Piano di riequilibrio

consiglio comunale messina

Meno di tre ore di seduta, un dibattito sui contenuti che, ad eccezione di alcuni casi, è stato praticamente inesistente. La “condanna”, almeno per il momento, a non poter spalmare in 20 anni i debiti del Comune. Oltre ad una serie di correzioni sui numeri in ballo, infatti, la delibera sulla rimodulazione del Piano di riequilibrio bocciata ieri dall'aula consiliare prevedeva soprattutto l'adesione alla possibilità di ripianare il “buco” di Palazzo Zanca nel doppio degli anni inizialmente concessi. Una dilazione invocata a gran voce dal sindaco Accorinti in tutte le sedi possibili, diventata battaglia anche dell'Anci ed, infine, realtà all'interno dell'ultima legge di stabilità. Ma il Comune di Messina, che più di tutti aveva pressato per ottenere l'estensione dei termini, adesso, non potrà usufruirne proprio a causa della bocciatura di ieri. Solo 18 su 40 si sono presentati in aula. A chiedere lumi e disquisire su alcuni dei contenuti dell'atto, soprattutto inerenti agli accordi per il pagamento di debiti fuori bilancio, praticamente sono stati meno di un pugno di consiglieri. Subito dopo si è passati alla votazione della delibera, per appello nominale.

In prima battuta i consiglieri del Pd Claudio Cardile, Gaetano Gennaro e Libero Gioveni sono usciti dall'aula, piazzandosi proprio dietro la porta, salvo rientrare prima del contrappello per votare favorevolmente la delibera. Una mossa che però non ha modificato le sorti del “nuovo” Piano di riequilibrio che, per un solo voto, non è stato approvato. 

I particolari potete leggerli nell'edizione cartacea

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