Domenica 28 Aprile 2024

Il Ragioniere generale dello Stato “boccia” la Finanziaria regionale

Il Ragioniere generale dello Stato “boccia” la Finanziaria regionale

La Finanziaria regionale davanti al bivio dell’impugnativa. IL Ragioniere generale dello Stato, infatti, ha già passato al setaccio le norme approvate dall’Ars nel corso della manovra economica. E sul quadro che emerge si sono addensate nubi minacciose, tanto che la tensione ha creato fibrillazione anche all’interno della stessa maggioranza, come fa trapelare il presidente della commissione Bilancio, Riccardo Savona, citando minuziosamente tutte le parti del provvedimento che potrebbero essere impugnate. Una stoccata all’assessore all’Economia, Gaetano Armao, secondo cui sarebbero entrati nel mirino del Ragioniere dello Stato solo alcuni articoli della legge di stabilità frutto dell’iniziativa parlamentare: «Nessuna polemica con l’assessore Armao – sottolinea Savona – ma tra le norme a rischio impugnativa ve ne sono parecchie volute dal governo regionale. In Aula c’è stato un confronto dialettico che ha, in alcuni casi, indotto ad approvare emendamenti sia della maggioranza che dell’opposizione. Norme che sono state apprezzate anche dal governo regionale. Auspico che sulla manovra economica, varata lo scorso 30 aprile, non si abbatta la scure del Consiglio dei ministri. Non è scaricando l’uno sull’altro le responsabilità che si aiuta la Sicilia ad uscire dalla grave crisi economica che l’affligge». E se l’incubo dell’impugnativa scuote la maggioranza, sul fronte dell’opposizione la capogruppo Cinquestelle, Valentina Zafarana, non perde l’occasione per infacciare al governo le sue responsabilità: «Armao non accampi scuse e non cerchi di scaricare sui deputati le sue colpe, la mega impugnativa in arrivo da Roma è un marchio a fuoco sul suo fallimento e su quello di Musumeci. Ad Armao ricordiamo che quasi tutti gli articoli in odore di impugnativa sono passati col parere favorevole del governo e, se non se ne fosse accorto, gli articoli 7 e 21 contestati da Roma sono interamente di matrice governativa – aggiunge –. Che numerosi articoli inoltre fossero ad altissimo rischio lo abbiamo sottolineato a chiarissime lettere, ma evidentemente da parte del governo c’era solo l’intenzione di farsi bello col proprio elettorato, a prescindere dal risultato finale».

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