Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Chiusa l'inchiesta sul "caso Siracusa, 18 indagati

Chiusa l'inchiesta sul "caso Siracusa, 18 indagati

L’inchiesta sul “caso Siracusa” gestita dalla Procura di Messina è chiusa. E gli indagati sono diciotto. Ma in questo elenco finale i nomi dell’avvocato Piero Amara, il “regista”, e del suo collega Giuseppe Calafiore, non ci sono. Per loro la strada processuale sarà diversa, non avranno più niente a che fare con il “gruppone”. Da quando hanno deciso di collaborare con la Procura di Messina raccontando tutto quello che sanno - l’ultimo atto è stato il recente arresto dell’ex giudice amministrativo Giuseppe Mineo -, la loro posizione è stata stralciata dal procedimento principale. Ma i loro verbali, ancora pieni zeppi di “omissis”, sono finiti anche alle procure di Rome e Milano, per altri filoni d’indagine sul “caso Consip” e sul “caso Eni”. E a quanto pare anche in queste due inchieste ci sono da registrare di recente nuove iscrizioni nel registro degli indagati.

E a proposito di Amara e Calafiore proprio ieri mattina, davanti al gip di Messina Maria Militello, s’è concluso l’incidente probatorio richiesto dalla Procura di Messina per cristallizzare la prima parte delle loro dichiarazioni già “visibili”. La procedura che s’è chiusa ieri mattina al Palazzo di giustizia di Messina è stata distillata in più udienze, nel corso delle quali i due legali hanno sostanzialmente confermato quanto hanno dichiarato nei verbali raccolti nei mesi scorsi.

La novità su questa vicenda è quindi rappresentata dall’atto di chiusura delle indagini preliminari siglato dai tre magistrati designati dal capo dell’ufficio Maurizio De Lucia che stanno lavorando attualmente al “caso Siracusa” con gli uomini della guardia di Fianzna di Messina, ovvero i sostituti procuratori Federica Rende, Antonio Carchietti e Antonella Fradà.

L’avviso riguarda Fabrizio Centofanti, Ginaluca De Micheli, Alessandro Ferraro (c’è anche la nuova contestazione a suo carico come intermediario del “caso Mineo”), Giuseppe Guastella, l’ex pm Giancarlo Longo, Sebastiano Miano, Vincenzo Naso, Salvatore Maria Pace, Francesco “Corrado” Perricone, Davide Venezia, Mauro Verace, l’avvocato Orella Ambrogio, Davide Rapisarda, il notaio Giambattista Coltraro, Riccardo Sciuto, Bruno Gastaldi e Giuseppe Cirasa.

Nel febbraio scorso questa clamorosa inchiesta sul “mondo Amara” portò ad arresti “eccellenti”, perquisizioni e sequestri da parte degli investigatori del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Messina coordinati dal tenente colonnello Jonathan Pace. La figura preminente fu l’ex pm di Siracusa Giancarlo Longo, accusato di corruzione, associazione a delinquere e falso. Sospettando da tempo di essere finito nel mirino dei finanzieri venne filmato mentre nel suo ufficio dava la “caccia” alle microspie, che lo ripresero mentre sradicava i fili delle telecamere puntate sulla sua scrivania.

La vicenda

Quattro mesi fa con un’operazione congiunta tra le procure di Messina e Roma la Finanza ha effettuato 15 arresti per due associazioni per delinquere dedite alla frode fiscale, reati contro la pubblica amministrazione e corruzione in atti giudiziari. Tra i fermati anche il magistrato Giancarlo Longo, ex pm della Procura di Siracusa, l’avvocato Piero Amara, il collega Giuseppe Calafiore e gli imprenditori Fabrizio Centofanti e Enzo Bigotti, quest’ultimo già coinvolto nel caso Consip. Agli atti dell’inchiesta anche un fascicolo sul caso Eni: Longo, su input di Amara, legale esterno dell’Eni, avrebbe messo su un’indagine, priva di qualunque fondamento, su un presunto – e rivelatosi falso – piano di destabilizzazione della società. Indagato anche l’ex presidente di sezione del Consiglio di Stato, Riccardo Virgilio, oggi in pensione.

Caricamento commenti

Commenta la notizia