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Corte dei conti: la Sicilia rischia di perdere 9,7 mld di fondi dell'Unione Europea

Partecipate, nuove regole dalla Corte dei conti

 "La Corte dei conti ha messo in chiaro le poche luci e le molte ombre della situazione contabile del governo Crocetta per il 2017. Abbiamo la responsabilità di prendere atto delle cose che non vanno, proprio per porre ordine ai conti delle Regione". Così il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, al termine dell'udienza per il giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione Siciliana per il 2017.

"È stata richiamata - ha aggiunto Musumeci - l'attenzione dei magistrati contabili sulla realtà delle società partecipate, serve maggiore controllo da parte della Regione. Dobbiamo smetterla di tenere in vita enti che non producono alcuna utilità e dobbiamo tutelare le risorse umane e riconvertirle".
"Dobbiamo inoltre - ha concluso il governatore - abbandonare una logica del passato secondo la quale la Regione deve essere utilizzata come una sorta di bancomat. Ogni ente della Sicilia, piccolo o grande, deve adoperarsi per produrre ricchezza sul territorio altrimenti diventa un cancro e il cancro va estirpato".

La gestione dei fondi europei "è in allarmante ritardo". Si profila quindi il rischio di una "consistente perdita di risorse finanziarie, con un ulteriore incremento delle differenze economiche territoriali" con il resto del Paese, "una mancata crescita delle imprese, dell'apparato produttivo regionale e delle famiglie".

In ballo ci sono 9,73 miliardi di euro per il programma 2014/2020. Per non perderli occorre che il governo regionale adotti "misure correttive" e acceleri il "ritmo di spesa" indirizzandolo verso iniziative più produttive.

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