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“Gli anni belli”, struggente amarcord dell’adolescenza e degli anni ’90

Per la regia di Lorenzo D’Amico De Carvalho che debutta al cinema il 7 febbraio. Protagonisti Maria Grazia Cucinotta e Ninni Bruschetta Messinese anche Anne-Riitta Ciccone che ha scritto il soggetto

L’adolescenza di una ragazza, e sullo sfondo quella di una nazione, viene narrata attraverso la lente d’ingrandimento di chi negli anni Novanta adolescente lo era davvero, con tutte le turbolenze e le contraddizioni di un’età difficile da vivere e anche da rappresentare.
“Gli anni belli”, debutto nel lungometraggio di finzione di Lorenzo D’Amico De Carvalho (nipote di Suso Cecchi D’Amico), al cinema dal 7 febbraio per Bendico, potrebbe essere definita un’opera di formazione che segue il fortunato filone della commedia all’italiana. Protagonista, la sedicenne Elena (Romana Maggiora Vergano), pasionaria in erba, fan dei Nirvana, che nell’estate del 1994 si impegna in politica, tra coloro che cercano di far cadere il governo appena formato. Come ogni anno, la ragazza viene costretta dai genitori Eugenio (Ninni Bruschetta), burbero insegnate di greco, e Adele (Maria Grazia Cucinotta) a trascorrere le vacanze nello stesso identico campeggio che loro frequentano sin dagli anni ’70. Nonostante lo scetticismo iniziale, Elena trascorrerà l’estate più esaltante della sua vita, assieme a un gruppo di ventenni, tra rivoluzioni, lacrime d’amore, falò al mare, giochi in spiaggia, sorprese, rivelazioni e trombe marine.
Il film, presentato ieri alla stampa in videoconferenza, è tratto da un soggetto inedito della messinese Anne-Riitta Ciccone, moglie del regista e co-sceneggiatrice. «Lorenzo ha un grande senso della commedia all’italiana insito nel dna così, quando cercava il progetto per un’opera prima, ho pensato a “Gli anni belli”, un testo rimasto nel cassetto per tanto tempo». «Il soggetto di partenza era più centrato su un coming of age sentimentale – ha sottolineato Carvalho – con la protagonista che voleva essere riconosciuta come adulta attraverso i rapporti sentimentali e d’amicizia. Nella versione definitiva ho aggiunto l’elemento dell’impegno politico che ha molto caratterizzato la mia vita in quella fase». Autobiografica, quindi, la scelta degli anni ’90, come periodo vissuto in prima persona: «Ho sempre pensato che l’adolescente sia intento a costruire una sua controcultura; per cui, quando si accorge che gli adulti intendono rappresentarla, vive un sentimento di distacco e pregiudizio. Portare questo tipo di racconto oggi, in un periodo storico che non aggredisce i giovani dal punto di vista dell’espressione culturale, permette loro di concentrarsi sul fatto che i protagonisti della storia stanno vivendo le stesse vicende personali. Inoltre il 1994 ha rappresentato una nuova adolescenza della nazione, con il passaggio a una fase piena di energie e incognite com’è l’adolescenza stessa».

“I conti con la realtà”

Il film offre uno sguardo attento anche sugli adulti, come ha sottolineato Maria Grazia Cucinotta. «“Gli anni belli” racconta il momento in cui i figli crescono e la coppia deve fare i conti con la realtà. I coniugi si ritrovano da soli e realizzano di aver perso complicità e voglia di stare assieme; in più c’è la paura del tempo che passa e della vecchiaia. E qualche volta ci si trova a dover decidere se portare avanti o meno il rapporto». Oppure – come ha affermato Ninni Bruschetta - i due partner possono vivere una ricostruzione del loro rapporto: «Se la storia di Elena è di formazione adolescenziale, stendhaliana, quella di Eugenio e Adele e dei personaggi che entrano nella loro vicenda è una “riformazione”, che può avvenire nella fase consolidata di un rapporto che necessita di nuova freschezza. Ci sarà infatti un evento che indurrà Eugenio a tentare di rinsaldare il rapporto con la moglie».
Il film è sostenuto dalle Film Commission di Sicilia e Calabria (durante la presidenza di Giuseppe Citrigno). Il campeggio è stato ricostruito in tre diverse location, tra il Lazio, Torre Faro (Messina) – ove sono state realizzate anche alcune riprese dall’alto – e il camping Calabrisella di Roccelletta di Borgia (Catanzaro). Calabrese anche parte del cast, con il belvederese Gianvincenzo Pugliese, il rossanese Luca Attadia e il catanzarese Andrea Benefico. Il film vede anche la partecipazione di Ana Padrao, Stefano Viali, Bebo Storti e Rosalia Porcaro.
In uscita anche in Portogallo e Serbia, “Gli anni belli” è prodotto da Bendico con Rai Cinema, Hora Màgica, Art & Popcorn e RTP (Radio e Televisao de Portugal).

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