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Truffa aggravata da motivi abietti: a Barcellona condanna da 8 anni e 6 mesi

Tribunale di Barcellona

I giudici del Tribunale di Barcellona (presidente Antonino Orifici, componenti Francesco Alligo e Daniele Buzzanca) hanno condannato, riqualificando l’originaria accusa di estorsione in unica ipotesi di truffa aggravata dai motivi abietti e dal danno di rilevante entità, ad 8 anni e 6 mesi di reclusione e ad una multa di 2.500 euro, il montalbanese Francesco Simone, 44 anni, meglio conosciuto come “Franco”, cantoniere dell'ex Provincia. Lo riporta la Gazzetta del Sud in edicola.

L’uomo è stato infatti riconosciuto colpevole del reato di truffa aggravata nei confronti dei due anziani genitori di Domenico Pelleriti, vittima di “lupara bianca”, fatto scomparire il 23 luglio del 1993 dal gruppo mafioso dei “Barcellonesi” capeggiato allora da boss Pippo Gullotti e da suo luogotenente Salvatore “Sem” Di Salvo. Il corpo di Domenico Pelleriti non è stato mai ritrovato nonostante gli scavi effettuati in un terreno di Terme Vigliatore di proprietà dell’Ipab Nicolaci Bonomo. Simone aveva fatto credere per anni, parlando con voce artefatta per telefono, agli anziani genitori della vittima di lupara “bianca” di essere il loro figlio, depredandoli così di ogni bene, soldi e immobili.

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