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Casteldaccia, il sindaco: "Casa abusiva, i proprietari hanno impugnato l'ordine di demolizione"

La villetta sommersa dall'acqua

Un territorio devastato dall’abusivismo. Almeno due lottizzazioni abusive, case fuori legge con fognature che scaricano nel fiume. È il quadro descritto da Giuseppe Virga, sindaco di Altavilla Milicia, comune confinante con quello di Casteldaccia in cui nove persone, stanotte, sono morte per l’esondazione del fiume Milicia, il corso d’acqua che separa i due comuni. "Da assessore e poi da sindaco - racconta - ho fatto prima segnalazioni verbali ai carabinieri, poi un esposto alla Procura di Termini Imerese insieme all’ex sindaco di Castedaccia Fabio Spatafora".

"Segnalammo che la situazione era pericolosa - prosegue - e che si trattava di zona ad altissimo rischio idrogeologico. Dalla denuncia non solo nulla si è mosso, ma hanno continuato a costruire nell’alveo del fiume".

Il Milicia nel tempo ha ridimensionato la sua portata e ha fatto una specie di curva lasciando libero un tratto della
vallata in cui sono state realizzate decine di costruzioni senza alcun rispetto delle distanze di legge. «Stanotte il fiume si è ripreso il suo letto - ha detto Virga - ed è successa la tragedia".

"La casa travolta dal fiume era abusiva e pendeva dal 2018 un ordine di demolizione del Comune che è stato impugnato dai proprietari dell’immobile davanti al Tar. Da quanto ci risulta ancora il tribunale amministrativo non
ha provveduto, per cui la demolizione non è stata possibile". Lo dice il sindaco di Castedaccia Giovanni Di Giacinto in merito all’immobile travolto dalla piena del fiume in cui sono morte 9 persone.

E dopo le tragedie registrate nelle ultime ore in Sicilia a causa del maltempo che sta imperversando sull'isola, il Codacons ha deciso di rivolgersi alla magistratura "puntando il dito sull'abusivismo edilizio in regione e sull'assenza di interventi per la messa in sicurezza del territorio".

"Abbiamo deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo affinché verifichi se i decessi registrati nelle ultime ore in Sicilia e i gravi danni al territorio siano riconducibili al fenomeno dell’abusivismo edilizio e quali misure siano state adottate dalle amministrazioni per garantire la legalità in tale ambito", spiega il Segretario Nazionale, Francesco Tanasi.

Alla Procura "chiediamo anche di accertare l’attività degli enti locali per la messa in sicurezza del territorio, considerato che 360 Comuni siciliani su 390 (il 92,3% del totale) è ubicato in zona a rischio idrogeologico con evidenti pericoli per la popolazione".

"Ancora una volta la Sicilia conta le vittime del maltempo e danni immensi in diverse zone della regione - osserva Tanasi -. Impossibile non vedere un nesso tra i sempre più frequenti allagamenti ed esondazioni sull'isola e lo sfruttamento del territorio che avviene attraverso una cementificazione selvaggia ed un’urbanistica senza regole. Basti pensare che in Sicilia più della metà delle case, ossia il 60% delle abitazioni, è abusiva e non dispone delle necessarie autorizzazioni".

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