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"Gettonopoli" al Comune di Messina, al via il processo di appello

Al via a Messina il processo d'appello per l'inchiesta "Gettonopoli" sulle presenze "lampo" dei consiglieri comunali nei lavori delle commissioni consiliari. L'accusa ha chiesto alla Corte d'Appello l'assoluzione per i reati di falso nei confronti di presidenti e segretari di commissione dell'epoca e la conferma per il resto.

Il sostituto procuratore generale Felice Lima ha chiesto l'assoluzione per Nora Scuderia e Libero Gioveni, con la formula perché il fatto non sussiste. Con la stessa formula chiesta l'assoluzione per Piero Adamo, Nicola Cucinotta e Giovanna Crifò per i reati di falso in qualità di presidente e segretario di commissione mentre per il resto - compresi Crifó, Adamo e Cucinotta in qualità però di consiglieri - ha chiesto la conferma della sentenza. Alla prossima udienza, il 5 dicembre, la parola passerà ai difensori.

Il 3 luglio 2017 il processo di primo grado si era concluso con la condanna di 17 consiglieri comunali. Contro questa sentenza è stato fatto ricorso in appello. Era il 12 novembre 2015 quando scoppiò il caso “Gettonopoli” al Comune di Messina. Ad indagare sui gettoni di presenza furono gli investigatori della sezione Digos che mesi prima aveva piazzato telecamere nascoste e intercettato le telefonate di consiglieri. Le telecamere ripresero alcuni consiglieri comunali che entravano nella saletta firmavano il registro, fermandosi poco tempo.

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