Lunedì 29 Aprile 2024

Inchiesta su accessi illegali al sistema di Riscossione Sicilia, 26 gli indagati

Sono complessivamente 26 le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Catania nata dall’indagine 'Gancio' del Nucleo di Polizia economico-Finanziaria della Guardia di Finanza su presunti accessi illegali al sistema di Riscossione Sicilia nelle sedi di Catania e Messina. Gli accertamenti sono scaturiti da uno degli esposti presentati dall’ex amministratore unico dell’Ente, Antonio Fiumefreddo. Oltre ai destinatari dell’odierno provvedimento cautelare, eseguito dalle Fiamme gialle, sono indagati altre 20 persone, compresi dipendenti pubblici di Riscossione Sicilia e di altre amministrazioni. Per loro la Procura di Catania aveva avanzato richiesta di misura interdittiva. Il Gip Giovanni Cariolo si è riservato di decidere dopo che li avrà interrogati. Tra gli indagati ci sono anche due dipendenti dell’Inps e un conservatore della camera di commercio di Catania. I primi due, secondo l’accusa, si sarebbero attivati per «reperire una serie di informazioni sulla situazione fiscale e contributiva di clienti dello studio Rizzo». Il conservatore avrebbe invece dato «disposizioni affinché si effettuassero, senza alcuna richiesta formale e senza rispettare la procedura prevista, accessi al sistema informatico della Camera di commercio di Catania per reperire visure camerali ed effettuare una cancellazione del registro delle imprese per un cliente dello studio Rizzo». Nelle 60 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare il Gip Giovanni Cariolo parla di «ingiustificate e intollerabili situazioni di privilegio in favore di alcuni professionisti che hanno ottenuto vantaggi nella loro attività». Per il procuratore Carmelo Zuccaro dall’inchiesta emergono "episodi di asservimento a interessi privati che hanno determinato anche una inefficienza nella pubblica amministrazione».

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