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Mafia, il cardinale Montenegro a Catania: "Reagire a pizzo, lavoro nero e corruzione"

Franco Montenegro

«Come Agata, dobbiamo avere il coraggio di andare controcorrente in una società in cui ciò che conta è il potere, il denaro e il piacere; una società, la nostra, che pur definendosi 'cristiana' non sempre sa o vuole reagire dinanzi alla diffusione della cultura della morte!». Lo ha detto il cardinale Francesco Montenegro durante l'omelia per il Solenne Pontificale che si celebra nel Duomo di Catania per Sant'Agata, la Patrona della città.

«Pensiamo ai mali che affliggono la nostra terra di Sicilia, dalle varie mafie alle tante forme di ingiustizia sociale - ha aggiunto - dalla violenza che si fa contro l'ambiente al lavoro nero o allo sfruttamento degli operai, dal pizzo alle estorsioni, dai costumi disonesti alle tante forme di corruzione che inquinano il vivere sociale. Il coraggio di Agata deve spingerci a essere più coerenti, più forti, più decisi, più determinati nel dire 'no' alle logiche di morte per schierarci col Vangelo, costi quel che costi».

«Nella nostra martoriata Sicilia - ha ricordato il cardinale - quando il popolo ha abbassato la testa è stato schiacciato e addomesticato nella sua voglia di futuro, nelle prospettive da offrire alle giovani generazioni, nella ricerca di un bene più grande e duraturo. Quando, invece, con forza e con grandi sacrifici, ha rispettato la libertà, i valori cristiani e umani, e ha esercitato la fede come bene prezioso, ha fatto enormi passi in avanti».

«In questa nostra drammatica fase storica - ha concluso l'arcivescovo - come cristiani abbiamo bisogno di rialzare la testa; abbiamo bisogno di coscienze libere che sappiano far sentire la loro voce, rivendicando la dignità della vita umana in ogni sua forma e denunciando ciò che non funziona».

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