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Lavori pubblici, terremoto nel Siracusano: ai domiciliari sindaco ed ex assessore di Melilli

Nel riquadro il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta

Terremoto giudiziario in provincia di Siracusa. Una inchiesta che riguarda principalmente la gestione degli appalti del Comune di Melilli e che ha portato agli arresti domiciliari il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, e Sebastiano Elia, ex vice sindaco e assessore dello stesso Comune.

Una operazione degli agenti del commissariato di Priolo Gargallo, e che vede coinvolti anche alcuni dipendenti pubblici ed imprenditori.

Coinvolto anche un altro primo cittadino Daniele Nunzio Lentini, all’epoca dei fatti vicedirigente del II settore del Comune di Melilli, e attuale sindaco di Francofonte, al quale è stato imposto il divieto di dimora a Melilli e Francofonte. Sospensione dal pubblico impiego, invece, per Reginaldo Saraceno e Giulia Cazzetta, dipendenti del Comune di Melilli.

Divieto temporaneo di esercitare la propria attività per quattro imprenditori: Marilena Vecchio, rappresentante legale dell’impresa di trasporti Vecchio srl, Sebastiano Franchino, Giovanni Zuccalà, amministratore unico di Zuccalà Travels, Franco Biondi, rappresentante legale di Euroviaggi.

Sono accusati di aver commesso una serie di reati contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica ed il patrimonio, in merito a procedure di affidamento di lavori e servizi da parte di uffici pubblici.

Secondo gli investigatori Carta ed Elia avrebbero gestito “in modo arbitrario e per il soddisfacimento di interessi particolari le procedure amministrative finalizzate all’affidamento a privati di servizi e lavori da parte degli uffici comunali”.

In particolare avrebbero esercitato pressioni sui dirigenti comunali che si occupavano della selezione del contraente o di affidamento diretto degli appalti per far ridurre, attraverso la scomposizione in più affidamenti, l’importo delle gare, così da eludere le procedure più rigorose previste dalla legge.

Tra gli episodi emersi l'affidamento all'imprenditore Sebastiano Frachino di alcuni interventi di manutenzione, dove Carta secondo gli inquirenti avrebbe favorito il pagamento "di una fattura artificiosamente "gonfiata" relativa al servizio di trasporto degli alunni della scuola materna e dell'obbligo".

Un servizio prima affidato "direttamente e senza alcuna procedura di selezione" all'impresa Vecchio che "grazie all'accordo illecito raggiunto con i titolari delle imprese concorrenti, Zuccalà e Biondi, ha continuato di fatto a prestarlo, incassandone i proventi, nonostante venisse formalmente affidato alle altre ditte".

Nonostante la Vecchio "non disponesse di mezzi di trasporto adeguati ed in possesso dei requisiti di legge". Secondo la polizia l'ex assessore Elia "sfruttando il potere persuasivo connesso al suo ruolo politico, istigava le condotte delittuose, agevolandole attraverso indebite pressioni e interferenze in procedimenti amministrativi e scelte decisionali di esclusiva competenza dei dirigenti preposti".

Accertato un'ipotesi di accordo corruttivo tra il sindaco Carta e la responsabile di una cooperativa sociale che "supportata nei suoi progetti di accoglienza di minori stranieri non accompagnati con la promessa di una convenzione con il Comune di Melilli, ha promesso al primo cittadino l'assunzione di persone da lui indicate".

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