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Messina, imbrattato il monumento ai caduti della Batteria Masotto

Gravissimo atto vandalico ai danni del monumento ai caduti della Batteria Masotto, alla passeggiata a mare di Messina.

Anarchici hanno lasciato una scritta oltraggiosa con vernice spray che ha imbrattato il gruppo scultoreo risalente a fine Ottocento.

Si tratta di un atto ancor più grave poiché compiuto una settimana prima della solenne cerimonia che ogni anno si tiene innanzi al monumento per commemorare la Battaglia di Adua che conta tra le vittime il capitano Masotto e il tenente Emilio Ainis. La cerimonia si svolge l'1 marzo.

Il monumento Batteria Masotto è il ricordo che Messina volle erigere, con una grande e generosa raccolta fondi, che coinvolse altre città dell’Isola, in memoria di quei siciliani che, per soddisfare la politica colonialista dell’allora governo Crispi, partirono proprio da Messina per andare a morire ad Adua l'1 marzo 1896.

Realizzato dallo scultore Salvatore Buemi e fuso presso le Regie Fonderie di Torino, il Monumento fu inaugurato il 20 Settembre 1899 alla presenza di sua altezza reale il Duca D’Aosta.

"Offendere la memoria degli eroi che hanno perso la vita per consentirvi di nascere e bestemmiare denota che siete degli ingrati e senza un briciolo di umanità - ha commentato il sindaco Cateno De Luca -. In giornata Messina Servizi provvederà a cancellare questo gesto infame".

Il consiglio comunale, impegnato nella sessione dedicata al bilancio, ha interrotto i lavori e, su richiesta del consigliere Pietro La Tona, ha stigmatizzato il grave episodio di vilipendio alla patria avvenuto alla passeggiata a mare. Il presidente Claudio Cardile ha fatto propria l'indignazione della città per un atto che, colpendo i caduti di Adua, offende i valori più profondi e condivisi su cui si fonda una comunità.

Sulla vicenda è intervenuta anche l'Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra sezione di Messina: "Evidentemente all'autore del gesto mancano le basi che sono il principio del sacrificio degli italiani che hanno dato la vita per il bene della Patria - dichiara il presidente provinciale, Claudio Dispenzieri -. Lo scempio commesso lede l'onore e la dignità di chi con grande spirito di abnegazione è stato gravemente ferito e caduto in guerra senza minimamente pensare che tra di loro ci sono anche i soldati che con il loro sacrificio hanno consentito anche all'autore di questo ignobile gesto, di poter essere libero".

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