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Voto di scambio, 96 indagati in Sicilia: anche Cuffaro e l'assessore Cordaro

Un'inchiesta della procura di Termini Imerese per voto di scambio e altri reati è sfociata nell'avviso di conclusione indagini nei confronti di 96 politici tra assessori regionali, deputati e sindaci.

Nell'inchiesta, scaturita da un'indagine sui fratelli Salvino e Mario Caputo, figurano tra gli altri l'ex presidente della Regione Totò Cuffaro, l'assessore regionale al Territorio Toto Cordaro, il capogruppo all'Ars di Diventerà Bellissima Alessandro Aricò, il sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta, gli ex coordinatori della Lega in Sicilia, Alessandro Pagano e Angelo Attaguile.

L'indagine è stata avviata sulle elezioni regionali del 2017 ma si è poi allargata alle amministrative di Termini Imerese di due anni fa nelle quali è stato eletto il sindaco Francesco Giunta sostenuto da uno schieramento di centro destra.

Il caso che ha mosso l'inchiesta è quello dei fratelli Salvino e Mario Caputo, il primo ex deputato regionale ed ex sindaco di Monreale, che a causa di una condanna non poteva essere candidato. Al suo posto è stato presentato il fratello ma nella comunicazione elettorale sarebbe stato utilizzato un raggiro: il nome di Mario Caputo era accompagnato dalla indicazione "detto Salvino" che avrebbe, secondo la Procura, indotto gli elettori a votare un candidato scambiandolo per l'altro.

Di questa presunta manipolazione della volontà degli elettori rispondono sia i fratelli Caputo sia gli ex coordinatori della Lega in Sicilia, Alessandro Pagano e Angelo Attaguile. Attorno alle due elezioni sarebbe stato organizzato un sistema di scambi e di promesse che riguardavano posti di lavoro, esami di maturità, ammissioni ai test per facoltà a numero chiuso.

In questo scambio sarebbero coinvolti esponenti di schieramenti diversi tra cui Filippo Maria Tripoli della lista "popolari e autonomisti", il quale era sostenuto dall'ex presidente della Regione Totò Cuffaro, e Giuseppe Ferrarello, ex sindaco di Gangi, candidato nella lista del Pd.

Cuffaro era stato scarcerato nel dicembre del 2015 dopo avere scontato una condanna a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra.

Tutti gli indagati: Benito Vercio, Salvino e Mario Caputo, Michele Galioto, Stefano Vinci, Maria Bellavia, Agostino Rio, Francesco Giunta, Giuseppe Pileri, Giacomo Carusi, Maria Grazia Rio, Mario Battaglia, Pietro Corso, Annalisa Rio, Sergio Tucciarello, Maria Antonietta Scarpicino, Angelo Scaglione, Giuseppe Scaletta, Fabio Maciocia, Santina Sodaro, Giovanna Muscarella, Salvatore Caltagirone, Antonino Butera, Liborio Pusateri, Toto Cordaro, Vito Patanella, Giuseppe Di Blasi, Alessandro Aricò, Nicola Santovito, Fabio Salerno, Totò Cuffaro, Giuseppe Campagna, Salvatore Cammarata, Salvatore Carollo, Mario Faso, Teresa Macaluso, Davide Saija, Giulio Fortino, Francesca Egiziano, Renato Vuolo, Rossella D'Agostino, Giacomo Imburgia, Agostino Lo Presti, Nicola Bordino, Alessandro Pagano, Angelo Attaguile, Antonello Ambra, Gioacchino Orlando, Giuseppe Ferrarello, Santo Barreca, Antonino Piacenti, Salvatore Pecoraro, Dario Guercio, Angelo Maurizio Sgroi, Francesco Paolo Migliazzo, Natalia Andaloro, Salvatrice Ferraro, Santina Giaconia, Carmela Russo, Annalisa Semola, Giuseppina La Placa, Giusi Ferraro, Barbara Vincenza Sillitti, Maurizio Nasello, Emanuele Nasello, Antonio Spitale, Roberto Quattrocchi, Filippo Maria Tripoli, Giuseppe Amodeo, Antonino Amodeo, Francesca Vercio, Gioacchino Sanfilippo, Giuseppe Anastasio, Marco Giuseppe Pollaci, Vincenzo Aliseo, Cosimo Faulisi, Nicolò La Corte, Calogero Sferlazza, Agostino Serio, Paolo Scibetta, Filippo D'Angelo, Antonio Saldì, Maria Vittoria Rotino, Alberto Roma, Santo Piazza, Mariano Mancuso, Giovanni Lo Cascio, Giuseppe Galioto, Giovanni Antista, Mimma Vazzano, Carmelo Di Rosa, Francesco Antonio Sarullo, Salvatore Cusimano, Michele Crivello, Giuseppe Sudano.

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