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Mafia, spara e ferisce un uomo a Vittoria: arrestato affiliato al clan Dominante Carbonaro

La polizia di Stato ha sottoposto a fermo, disposto dalla procura della Repubblica di Ragusa, un uomo per tentato omicidio. La vittima, ferita con colpi d’arma da fuoco, si era recata al pronto soccorso di Vittoria per farsi medicare fornendo delle informazioni ai medici che la squadra mobile ha voluto approfondire.

Gli investigatori iblei insieme ai colleghi del commissariato di Vittoria hanno raccolto decine di testimonianze che hanno portato la procura ad emettere un provvedimento di fermo nella tarda serata di ieri. L’uomo che ha sparato, dopo avere appreso che era ricercato, dalla squadra mobile si è consegnato ai poliziotti ammettendo le proprie responsabilità.

Sulla vicenda gli inquirenti mantengono ancora uno stretto riserbo; il movente del tentato omicidio sarebbe da ricercare in dissidi di tipi economico. La persona che è attualmente in stato di fermo è Emanuele, detto 'Elio', Greco. A fine gennaio di quest’anno, su proposta della procura di Catania, la guardia di finanza ha eseguito un provvedimento di applicazione di misura patrimoniale, finalizzato al sequestro di attività commerciali, immobili (fabbricati e terreni), beni mobili registrati e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di circa 35 milioni di euro, riconducibili a Greco.

L’udienza di 'convalida' è stata rinviata per due volte e deve ancora entrare nel merito. Su Greco pende un rito abbreviato nell’ambito dell’operazione Ghost Trash. Greco, mai condannato per 416 bis, era considerato dagli inquirenti già in passato vicino al clan Dominante Carbonaro. Nell’operazione citata, viene indicato come uno dei soggetti in associazione mafiosa, considerati di spicco nel controllo del mercato degli imballaggi destinati alle produzioni ortofrutticole di Vittoria. L’udienza davanti al gup è stata fissata a settembre.

Nel corso dell’operazione Ghost trash, fu la stessa procura di Catania a tracciare un profilo di Elio Greco: «La 'qualificatà pericolosità sociale del proposto si fonda su più condanne riportate negli anni '90 quando Greco, unitamente ad altri sodali, costituendo un gruppo armato, era dedito alla commissione di rapine presso banche, portavalori e gioiellerie. Successivamente, alla fine del 1994, il Greco riportava una condanna in primo grado (in appello poi favorevolmente definitasi per l’indiziato) dalla quale emergeva la sua vicinanza al clan Dominante, il cui capo, in quel periodo, intento a riorganizzare le fila della formazione mafiosa, reclutava, tra i nuovi adepti, figure di provata e riconosciuta attitudine criminale quali già erano i fratelli Emanuele e Raffaele Greco».

La procura sostiene inoltre che, «negli anni Duemila, la sua partecipazione all’associazione mafiosa - peraltro messa in evidenza da più collaboratori di giustizia - si manifestava attraverso le nuove vesti di amministratore di realtà imprenditoriali, intento a spartirsi il mercato degli imballaggi del mercato di Vittoria stringendo affari con altri soggetti malavitosi operanti nel medesimo territorio». Ciò fino al 2017, quando la guardia di finanza ha posto in essere l’operazione 'Ghost Trash'.

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