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Fece sparire oltre 500 mila euro dai conti correnti dei clienti a Favara, arrestato in Germania

Arrestato dai carabinieri in Germania, Pasquale Distefano, impiegato 62enne di un istituto di credito di Favara, accusato di avere fatto sparire 573 mila euro dai conti correnti dei clienti. I militari, sulle tracce del ricercato sin dal 12 febbraio scorso, quando si era reso irreperibile all’emissione di un provvedimento restrittivo, lo hanno localizzato, dopo una caccia all’uomo senza tregua, in un appartamento di Volklingen, un centro di 40 mila abitanti vicino al confine con la Francia. Gli investigatori hanno ottenuto la piena collaborazione della polizia tedesca, che, a seguito del blitz, lo ha sorpreso all’interno della sua abitazione. Ieri sera, all’aeroporto di Milano Linate, i carabinieri della Tenenza di Favara gli hanno stretto le manette ai polsi per poi condurlo agli arresti domiciliari. E’ accusato di peculato. Su di lui, il tribunale di Agrigento aveva spiccato un mandato di arresto europeo dopo che, già a febbraio, all’uomo erano stati sequestrati immobili e veicoli per quasi 600 mila euro. I particolari dell’operazione nel corso di una conferenza stampa alle 10, presso il Comando provinciale carabinieri di Agrigento, alla presenza del colonnello Giovanni Pellegrino.

Particolarmente complessa l’attività investigativo scattata dopo la denuncia di una serie di strani ammanchi di denaro segnalati nel tempo da numerosi clienti, soprattutto anziani, di un istituto di credito di Favara. I Carabinieri si erano infatti messi sulle tracce del 62enne favarese, ritenuto l’artefice dei raggiri sin dal 2011 e portati avanti fino al dicembre 2017. Nei suoi confronti, il 12 febbraio scorso, i carabinieri, in collaborazione con il Nucleo Pef di Agrigento, avevano fatto scattare un provvedimento di sequestro preventivo per un ammontare totale di 573 mila euro, facendo scattare i sigilli su 9 immobili, alcuni rapporti bancari, 3 rapporti assicurativi e 2 automezzi. Partendo dalle denunce presentate nel 2018 da una sessantina di anziani clienti, i militari erano riusciti ad evidenziare la costante presenza dell’indagato nel corso di operazioni di sportello sospette.

Lo schema della truffa prendeva le mosse proprio dalla selezione di clienti particolarmente anziani e vulnerabili, i quali, dietro pressante consiglio dell’impiegato, gli lasciavano sostanzialmente in custodia i propri libretti di risparmio, cedendo altresì alla lusinga della proposta di accedere a buoni fruttiferi, il cui contenuto era poi sistematicamente oggetto di prelievi e rimborsi non autorizzati. In un caso, per esempio, uno dei due buoni fruttiferi consigliati (da 2500 euro cadauno) era, in realtà, semplicemente una fotocopia, la cui cifra è stata poi fatta sparire.

La complessa vicenda andò ad intrecciarsi poi con la condotta tenuta da una coppia residente nel catanese (la donna 43enne originaria di Favara ed il coniuge 38enne originario di Messina), i quali, venuti a conoscenza di particolari imbarazzanti della vita privata dell’impiegato, a più riprese, dietro la minaccia di rendere pubbliche situazioni sconvenienti, avevano estorto, tra il 2016 e il 2017, ben 250 mila euro al 62enne, il quale, con tutta probabilità, aveva attinto l’ingente somma versata a più riprese, dai 573 mila euro accaparrati nel tempo. E’ stata proprio la denuncia per estorsione presentata dall’impiegato, quando già era oggetto di pressanti indagini da parte dei carabinieri, ad aver consentito ai militari di ricostruire l’intera vicenda estorsiva, facendo scattare, quel 12 febbraio, gli arresti domiciliari a carico della coppia catanese, su disposizione del gip di Agrigento. Distefano si era reso irreperibile.

I carabinieri, tuttavia, non hanno mai mollato la presa, essendo a conoscenza del fatto che il ricercato aveva fatto ingresso in territorio tedesco. Da qui l’immediata richiesta del mandato di arresto europeo e l’individuazione dell’umo in una palazzina elegante di Volklingen. Il blitz la notte del 3 aprile scorso, sorprendendo nel sonno l’ex impiegato. Questa mattina è infine atterrato a Milano Linate, dove gli è stato notificato un provvedimento restrittivo per peculato.

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