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Catania, confiscati beni per 12 milioni a un imprenditore vicino al clan Cappello

Beni per 12 milioni di euro sono stati confiscati dalla polizia di Catania all’imprenditore Guglielmino, detenuto, ritenuto vicino al clan Cappello. Erano stati sequestrati nel 2007 dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale su accertamenti eseguiti dalla squadra mobile e dalla divisione anticrimine della Questura.

Secondo l’accusa Guglielmino, imprenditore del settore ecologico, è un «soggetto socialmente pericoloso e abitualmente dedito a traffici illeciti». E’ «chiaramente organico al clan mafioso Cappello» e si è «distinto per la capacità di inserirsi in vari settori dell’economia, in specie nel delicato settore della raccolta e trattamento dei rifiuti, con appalti in diversi comuni siciliani, nonché in Campania e in Calabria, ottenuti grazie all’appoggio del clan, che - ricostruisce la Questura di Catania - poteva a sua volta contare sull'interessamento delle 'famigliè alleate di quei territori».

La confisca riguarda le seguenti società: la Geo Ambiente srl di Belpasso e due sedi secondarie nella provincia di Cosenza: Belvedere Marittimo e Sangineto; la Consulting business di Guglielmino Giuseppe di San Gregorio di Catania; la Clean Up srl di Motta Sant'Anastasia; la Eco logistica srl di Aci Sant'Antonio; la Eco business srl di Siracusa, con sede secondaria a Belpasso; la Work uniform srl di Catania. Guglielmino aveva investito anche in immobili, anch’essi passati nella piena proprietà dello Stato: quattro unità immobiliari a Catania, due a Fiumefreddo di Sicilia e una a
Bronte. Confiscate anche un’Audi S3 1.8 Turbo, due Daimler Chrysler, un’Alfa Romeo, una Mercedes, una Fiat Uno, due autocarri (Peugeot e Fiat), un autocarro Unic 190 e due Fiat 500 Il valore complessivo dei beni sequestrati, stimato in circa 12 milioni di euro, sarà, da adesso, gestito da un amministratore giudiziario.

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