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"Sistema Siracusa", il gup dice no al patteggiamento per Amara e Calafiore

Piero Amara e Giuseppe Calafiore

Patteggiamento rigettato. Dopo una lunga scia di rinvii. Si arricchisce di una nuova puntata giudiziaria la maxi inchiesta sul “sistema Siracusa”, in questo caso la tranche iniziale, l'origine di tutto, la prima puntata che ha poi innalzato il livello all'intero Paese con i filoni di Roma e Milano prima, e in ultimo di Perugia, aprendo il clamoroso caso delle toghe al Csm con la vicenda del pm Luca Palamara in primo piano.

Ieri a Messina il gup Monia De Francesco ha detto no al patteggiamento della pena per gli avvocati siracusani Piero Amara e Giuseppe Calafiore, per i fatti di Messina. I due legali, il primo l'ideatore di tutto il sistema di corruzione giudiziaria e il secondo il suo socio di studio, collaborano da tempo con la giustizia, e hanno contribuito con le loro dichiarazioni ad aprire inchieste “inpensabili”.

I loro nomi compaiono in tutti i filoni d'indagine avviati, e per quello di Roma hanno già patteggiato la pena: Amara 3 anni, Calafiore 2 anni e 9 mesi. Una pena che è diventata definitiva perché avevano in sostanza rinunciato a coltivare il ricorso per Cassazione, in vista proprio dell'altro patteggiamento di Messina, “in continuazione” con la vicenda romana: 9 mesi e 6 giorni per Amara, 9 mesi e 2 giorni per Calafiore. E ieri mattina i legali dei due, gli avvocati Salvino Mondello e Angelo Mangione per Amara, Alberto Gullino e Mario Fiaccavento per Calafiore, attendevano il responso dopo una serie di udienze andate a vuoto per “aggiungere” questa pena a quella irrogata a Roma, dopo aver concordato sul “quantum” con l'accusa. Ma alla fine di una lunga camera di consiglio il gup De Francesco ha detto no al patteggiamento in “continuazione” con quello deciso a Roma, sostanzialmente perché non ha ritenuto congrua la pena concordata rispetto ai fatti contestati ai due avvocati nella prima tranche d'inchiesta sul “caso Siracusa”. Un processo che vede come parti civili il comune aretuseo, rappresentato dall'avvocato Davide Bruno, e l'Ordine degli avvocati di Siracusa, assistito dall'avvocato Nunzio Rosso.

E adesso? Intanto ieri i legali di Amara e Calafiore hanno depositato una richiesta di astensione nei confronti del gup De Francesco alla trattazione in futuro del caso. Ma la vicenda si avvia per entrambi verso il dibattimento “normale” davanti al tribunale. Anche lì, alla prima udienza utile, i due legali siracusani potranno ribadire la richiesta di accedere al patteggiamento della pena.

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