«Siamo da alcune ore in Sicilia in una condizione di emergenza incendi». Lo dice il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. «A determinarla non è solo l’eccezionale ondata di caldo, ma con molta probabilità, anche una criminale attività dolosa che stavolta nulla avrebbe a che vedere con la nota logica dei pascoli».
«Questo ci riferiscono i nostri operatori mobilitati sul fronte del fuoco - aggiunge il governatore -. In atto sono ben ventidue gli incendi attivi sull'Isola, di cui due gravissimi, che impegnano tutti i mezzi regionali della Protezione civile e del Corpo Forestale, quelli messi a disposizione dai vigili del fuoco e la metà dei Canadair in dotazione allo Stato. A tutti va il mio plauso per lo spirito di dedizione che stanno dimostrando».
«Sono in contatto - continua il governatore - con il ministero dell’Interno e col sottosegretario Candiani per ogni necessaria intesa sul da farsi. Sullo sfondo di questa grave emergenza si evidenzia la disarmante, carente attività preventiva di molti Comuni e dei privati nel predisporre anzitempo, come la legge impone, i viali tagliafuoco nelle aree agricole o in quelle incolte. La amara verità è che serve in Sicilia una nuova coscienza civica capace di coinvolgere tutti e far sentire ognuno responsabile nella prevenzione del rischio, per una concreta cultura dell’ambiente».
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