Gli amichetti in bici dietro al feretro, un fiume di applausi e i mortaretti all’uscita della chiesa Maria Santissima degli Agonizzanti di Partinico. Così l’intera cittadina ha voluto rendere l’ultimo saluto a Francesco Provenzano, ragazzino di 13 anni morto nell’incidente avvenuto nella tarda serata di venerdì scorso sull'A29 Mazara del Vallo-Palermo, all’altezza dello svincolo Alcamo Est.
Durante la messa celebrata dai parroci Giacomo Capizzi e Giuseppe Vasi - che hanno invocato anche «il rispetto per la vita da parte di chi è alla guida» - la madre ha poggiato sulla bara bianca un mazzo di rose con una dedica. Al termine dell’omelia il feretro è stato accolto da una canzone neomelodica e da grappoli di palloncini bianchi lanciati verso il cielo.
Sono ancora ricoverati all’ospedale Villa Sofia di Palermo il padre, Fabio Provenzano di 34 anni e il fratellino di 9 anni. Quest’ultimo si trova al reparto di neurorianimazione in coma con gravi danni cerebrali, dicono i medici del nosocomio. L’uomo invece ha riportato un trauma cranico, emorragia cerebrale, trauma toracico e alla colonna vertebrale ma secondo i medici non è in pericolo di vita.
Nel frattempo però è indagato con l’accusa di omicidio stradale. «Un’iscrizione d’ufficio», dicono dalla Procura di Trapani che nel frattempo attende gli esiti degli esami tossicologici eseguiti dagli agenti della Polizia Stradale.
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