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Messina, atti sul dissesto dell’Atm in Procura: "Occulte dinamiche che hanno distrutto l'azienda"

Atm Messina

Verrà trasmessa alla Procura la relazione a firma del commissario liquidatore Pietro Picciolo sulle cause del dissesto finanziario dell'Atm, l'azienda che gestisce il trasporto pubblico messinese.

In una quarantina di pagine - riporta la Gazzetta del Sud in edicola -, il cui contenuto è stato illustrato per sommi capi ieri mattina in commissione Bilancio, si palesa in sostanza la necessità di procedere con la liquidazione della società anche per chiarire, come si legge nelle conclusioni della relazione, «le occulte dinamiche che hanno distrutto un'azienda per interessi che certamente non sono quelli che la legge tutela».

Ad inizio seduta era stato il sindaco Cateno De Luca, che subito dopo ha abbandonato i lavori, a chiedere che la commissione trasmettesse l'atto alla Procura, un invito che, diversi esponenti del civico consesso, tra cui Antonella Russo del Pd e Giuseppe Fusco dei Cinque Stelle, hanno rispedito al mittente precisando: «Non siamo dei passacarte e se il sindaco ravvisa motivi per cui presentare esposti, può farlo autonomamente».

Durante il corso dei lavori, però, sono stati due gli argomenti su cui gli esponenti del Pd Antonella Russo e Felice Calabrò hanno chiesto conto e ragione: il motivo per cui il sindaco ha fatto passare ben 8 mesi prima di nominare la commissione di liquidazione; la presunta incompatibilità di due dei componenti della commissione di liquidatori. Intanto, ieri in Consiglio, è stato approvato il conto consuntivo 2018, con i voti favorevoli del Centrodestra e l’asse contrario 5Stelle-Pd.

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