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Open Arms, altri 4 migranti lasciano la nave per cure mediche. L'ong: "Fateli sbarcare tutti"

Altre quattro persone sono state fatte sbarcare la scorsa notte notte dalla Open Arms per ragioni mediche a Lampedusa. Lo fa sapere con un tweet la stessa Ong, che parla di 3 persone e di un accompagnatore fatti scendere a terra «per complicazioni mediche che richiedono cure specializzate». «Tutte le persone a bordo devono essere fatte sbarcare urgentemente. L'umanità lo impone», ribadisce Open Arms.

I tre migranti sono stati portati in ospedale. Tra di loro uno del Mali che era stato inizialmente ricoverato al pronto soccorso per un timpano perforato. Soltanto all’alba, l’uomo è stato dimesso, «ma necessita - secondo quanto dicono dal Poliambulatorio - di controlli più approfonditi da svolgersi in una struttura più adeguata». Sbarcato anche un libico «che ha delle pregresse ferite di arma da fuoco, che hanno bisogno di cure specialistiche», e infine un migrante che ha una cisti che deve essere asportata.

Ieri sera in 9 avevano lasciato la nave: cinque migranti bisognosi di soccorsi sanitari e 4 familiari. Si tratta di eritrei e somali stremati a livello psicologico, motivo per il quale s'è deciso di farli sbarcare a Lampedusa dove le forze dell'ordine e le ambulanze li hanno attesi sul molo Favarolo per poi trasportarli al poliambulatorio dove hanno ricevuto assistenza.

La Open Arms resta, intanto, a circa 150 metri dalla costa di Lampedusa. «Cinque evacuazioni urgenti in 14 giorni. Cosa aspettano ad autorizzare sbarco di tutte le persone a bordo, che l’emergenza medica diventi insostenibile? Quanta crudeltà», scrive su Twitter l'ong.

La situazione però resta in stallo dopo che il Tar del Lazio ha accolto il ricorso della Open Arms, sospendendo il divieto di ingresso nelle acque italiane disposto da Salvini. Un provvedimento però rinnovato dal ministro dell’Interno che ha presentato ricorso e  ha ribadito il suo 'no' alla sbarco dei migranti.

Lo questione si è spostata sul campo politico: Salvini ha firmato il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane per la Open Arms ma il ministro della Difesa Elisabetta Trenta non ha firmato il provvedimento. E il caso Open Arms ha portato anche allo scontro con il premier Conte, che ieri ha accusato Salvini di «sleale collaborazione» sulla vicenda della ong.

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