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Dopo lo striscione al Duomo di Messina, torna a protestare l'ex brigadiere Scardigno

“Verità e giustizia”. Il brigadiere dei carabinieri Salvatore Scardigno, 51 anni, torna a protestare, dopo essere salito sul campanile del Duomo, dove aveva esposto uno striscione.

Indagato da due anni, e poi sospeso, per una presunta concussione quando era in servizio a Villa San Giovanni, avrebbe preteso un cane in “regalo” da un allevatore, il 42enne reggino Domenico Trivulzio, indagato nell’ambito della vicenda, in cambio di una mancata multa di 161 euro.

Scardigno avrebbe evitato di sanzionarlo dopo averlo fermato mentre era in servizio, perché l’allevatore parlava al cellulare mentre guidava. Un appuntato che era assieme a lui in servizio di pattuglia presentò sulla vicenda una relazione di servizio ai suoi superiori, atto che venne inoltrato in Procura.

Da due anni Scardigno si proclama innocente e stamani ha deciso di incatenarsi in via Concezione, davanti alla sede del Comando interregionale Culqualber. Si è seduto su una sdraio, sul marciapiede, e ha espresso il proprio malcontento.

A carico del brigadiere, recentemente, è stato avviato un procedimento disciplinare finalizzato a valutare il suo rapporto di lavoro con l'amministrazione militare. Procedimento disciplinare scaturito dalle vicende penali in cui è coinvolto e vicende per le quali, nel marzo 2018, è stato già sospeso obbligatoriamente dal servizio in relazione al suo arresto,  avvenuto il 6 marzo 2018 per il reato di "indebita induzione a dare o promettere utilità".

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