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Messina, così "spariva" la posta in giacenza: al macero 100 chili di corrispondenza

Il Centro di primaria distribuzione di via Olimpia a Messina avrebbe dovuto viaggiare verso l'assoluta efficienza. A tutti i costi. Dal luglio 2016 al 30 gennaio 2017 (periodo finito sotto la lente dell'Autorità giudiziaria), la mission era questa e un passaggio intermedio consisteva nel «mettere ordine in ufficio, eliminando le giacenze con il macero».

L'8 marzo 2017, la direttrice Angela Cingari chiama il caposquadra Giuseppe Scarcella. Gli riferisce che l'indomani avrebbero ricevuto la visita dei vertici aziendali: «Macero! Tutto!», afferma la donna, che poi invita l'interlocutore a pulire gli ambienti: «Chiudiamo inesitati da verificare».

Dall'indagine è scaturito un processo, che si aprirà il 19 ottobre 2020 - in base a quanto stabilito dal gup Eugenio Fiorentino -, a carico non solo di Cingari, Scarcella e Chiarenza, ma anche del vicedirettore del Centro e responsabile del monitoraggio qualità Domenico Giacoppo e dei portalettere Carmela Perrone e Marco Ciraolo.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola, edizione di Messina

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