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Il nuovo codice della movida a Messina, ecco le regole per le discoteche

Adesso è tutto nero su bianco. Un nuovo codice di autoregolamentazione, col nome-slogan “Non mi bevo il cervello”, che si tradurrà in una seconda ordinanza sulla la movida messinese.

Dopo il Codice e l’ordinanza di un anno fa, quando furono posti una serie di paletti soprattutto per la diffusione della musica, gli orari e il calendario settimanale dei locali in centro, arriva la “stretta” anche per le discoteche. Conseguenza, evidentemente, dei frequenti blitz delle ultime settimane.

Il “Codice” - riporta la Gazzetta del Sud in edicola - è stato sottoscritto ieri dal Comune e dalle associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato) e prevede una serie di regole sulle quali dovranno essere gli stessi esercenti a fornire garanzie.

Il principio è identico a quello che ha ispirato il Codice di autoregolamentazione del dicembre di un anno fa, anche se i residenti (ieri alla prima parte della riunione a Palazzo Zanca hanno partecipato il comitato “Centro s torico vivibile” e l’associazione “Centro storico”) lamentano che troppe sono le violazioni. L’Amministrazione, da par suo, ha ribadito che chi viola le regole viene sanzionato (la multa è di 450 euro) e rischia, reiterando nelle stesse violazioni, il ritiro della licenza.

Ecco il dettaglio del nuovo Codice per le discoteche: «Ogni esercente – è la premessa – indicherà un referente ed un recapito telefonico che sarà inserito in una chat amministrata da un rappresentante dell’Amministrazione comunale, che con immediatezza comunicherà tramite la chat eventuali violazioni del Codice da chiunque segnalate».

Alla terza comunicazione di violazione, però, l’esercente sarà espulso dalla lista degli aderenti al protocollo “Non mi bevo il cervello” e sarà obbligato a rimuovere la vetrofania con i simboli del Comune e delle organizzazioni di categoria che sarà fornita a tutti coloro i quali sottoscriveranno il Codice.

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