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Femminicidio a Partinico, la storia di Ana: un'infanzia difficile e un figlio di 11 anni

Ana Maria Lacramioara Di Piazza e Antonino Borgia

E' morta sola, uccisa dall'uomo della quale era innamorata e dal quale diceva di aspettare un figlio, Ana Maria Lacrimoara Di Piazza, la giovane rumena 30enne, residente a Giardinello, trovata senza vita nelle campagne di Partinico.

La giovane è stata uccisa venerdì dal suo amante Antonino Borgia, 51 anni, un imprenditore edile di Partinico, con il quale aveva una relazione da circa un anno.

Borgia ha confessato l'omicidio durante l'interrogatorio, ricostruendo tutte le fasi del delitto.

"Dal primo rapporto lei ha cominciato a chiedermi soldi, dicendomi che altrimenti mi avrebbe rovinato. Io glieli davo e continuavamo a vederci e ad avere rapporti, anche se non molto di frequente. Io le dicevo che avevo difficoltà economiche. Non so dire se avesse prove contro di me che poteva riferire a mia moglie. Giovedì sera mi aveva chiesto 3000 euro".

La donna ha un figlio di 11 anni avuto da una relazione con un ragazzo tunisino. Durante le fasi concitate dell'aggressione filmate da una videocamera la vittima ripete più volte la parola "bambino". La madre della donna, interrogata dai carabinieri, ha spiegato di sapere che il giorno dell'omicidio la figlia si sarebbe dovuta sottoporre a un intervento di day hospital.

"Due settimane fa - spiega Borgia - lei era in Romania e mi ha mandato un messaggio in cui mi ha scritto che si era fatta tutti gli esami perché era svenuta e aveva scoperto di essere incinta. Mi ha detto che il figlio era mio e che non poteva portare avanti la gravidanza perché già aveva un figlio e la madre l'avrebbe mandata via di casa".

I due avrebbero quindi iniziato a litigare e, a quel punto, Borgia ha estratto un coltello colpendo la donna alla pancia.

Adesso il cuore della giovane 30enne, che saltuariamente lavorava come cameriera in alcuni locali, non batte più.

Adesso il suo corpo è all’obitorio del Policlinico di Palermo su disposizione del procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e del sostituto procuratore Chiara Capoluongo che insieme stanno coordinando le indagini con i carabinieri della Compagnia di Partinico.

La salma resta a disposizione dell’autorità giudiziaria e si attende l'esito dell'autopsia che svelerà se davvero Ana aspettasse un bambino. Secondo i primi rilievi medico legali, la donna sarebbe stata uccisa a coltellate e con colpi di bastone.

Sempre domani si attende anche la convalida dell’arresto da parte del gip. Un atto quasi superfluo, vista la piena
confessione dell’imprenditore di Partinico.

A Giardinello tanto dolore per il bimbo di 11 rimasto orfano con la nonna. «Sosterremo questa famiglia con ogni strumento possibile - dice il sindaco Antonio De Luca - Stiamo valutando di costituirci parte civile nel processo. Il giorno dei funerali proclamerò il lutto cittadino e il 29 novembre ci sarà un consiglio comunale dove affronteremo questa vicenda che ha scosso tutti. Questa domenica per noi è dolorosissima».

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