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Sant'Agata di Militello, mostra la foto dopo le botte del marito: "Donne, denunciate"

Maria Elena Guglielmotta

“Vivo ancora oggi nel terrore. Donne abbiate il coraggio di denunciare”. A dirlo, mostrando i segni delle botte subite, è Maria Elena Guglielmotta, 35 anni, maltrattata e picchiata per anni dall'ex marito, Vincenzo Di Blasi. L'uomo fu arrestato il 31 gennaio 2018, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Patti, con l’accusa di atti persecutori e ristretto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, nel quale rimase due settimane per poi andare ai domiciliari.

Per tanto tempo Maria Elena ha sopportato vessazioni di ogni tipo, fino a quando un anno fa Di Blasi le ha fratturato il setto nasale colpendola all'interno di un locale a Sant'Agata di Militello e costringendola a ricorrere alle cure dei sanitari, con una prognosi di 55 giorni durante i quali dovette subire un intervento chirurgico.

La Corte di Appello di Messina ha confermato la sentenza di condanna emessa in primo grado che ha condannato alla pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione Di Blasi. Oggi Maria Elena mostra la foto delle condizioni in cui fu ridotta dopo l’aggressione subita, per lanciare un segnale forte contro la violenza sulle donne e invita a denunciare gli uomini violenti.

“I tabù, i pregiudizi della gente - afferma - lasciamoli ai loro simili. Care donne abbiate il coraggio di denunciare i soprusi, i maltrattamenti che subite giorno dopo giorno, perché solo denunciando potrete essere protagoniste di una battaglia vinta, e non di una sconfitta. Sarete sconfitte quando autorizzerete i vostri carnefici a ridurvi come sono stata ridotta io”.

“A nessuna donna, di qualsiasi estrazione sociale, può essere tolta la dignità e la forza di vivere. A me la forza l’hanno data i miei figli, fatelo per loro, meritano di crescere in un contesto sano, privo di violenze sia fisiche che psicologiche, non vergognatevi di denunciare, la vergogna non è vostra ma di chi ha il coraggio di ridurre in questo stato la propria moglie, fidanzata o compagna! Non si è uomini picchiando una donna! Questo mio appello possa essere la vostra forza! No alla violenza sulle donne”.

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