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Omicidio Agostino, dopo 31 anni verso il processo per due boss e un amico

Svolta nell’inchiesta sull'uccisione dell’agente Nino Agostino e della moglie Ida. Il procuratore generale Roberto Scarpinato ha inviato un avviso di chiusura indagine, che prelude a una richiesta di rinvio a giudizio per i boss Nino Madonia e Gaetano Scotto e per Francesco Paolo Rizzuto, amico della vittima, quest’ultimo indagato per favoreggiamento.

Agostino e la moglie furono assassinati davanti alla loro casa di villeggiatura a Viallagrazia di Carini la sera del 5 agosto 1989. In questi 31 anni l’inchiesta si è dovuta confrontare con molte ombre e con tentativi di depistaggio contro i quali si è battuto il padre di Nino, Vincenzo Agostino.

L’avviso di chiusura indagini, per il sindaco Leoluca Orlando
è «una fioca luce in fondo a un lungo e triste tunnel lungo 31
anni». Per Madonia e Scotto la Procura di Palermo aveva già chiesto l’archiviazione. L’inchiesta era stata poi avocata dalla Procura generale e affidata ai sostituti procuratori generali Nico Gozzo e Umberto De Giglio. La loro richiesta di arresto per i due boss non è stata accolta dal gip
che non ha ritenuto sufficientemente provate le dichiarazionidei collaboratori di giustizia. Contro il rigetto la Procura generale non ha presentato ricorso ma ha deciso di chiudere l'indagine.

Francesco Paolo Rizzuto avrebbe, secondo i pg, assistito all’agguato e conoscerebbe quindi elementi per risalire agli esecutori. L’uomo non avrebbe raccontato tutto e per questo viene indagato per favoreggiamento aggravato.

 

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