Domenica 28 Aprile 2024

Coronavirus, l'assessore Razza: "In Sicilia 7 casi accertati e 3 sospetti"

Ruggero Razza

In Sicilia sono attualmente sette i casi confermati di contagio da Coronavirus, mentre altri tre sono risultati sospetti oggi e i tamponi sono stati inviati all’Istituto superiore della sanità. Ad affermarlo nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Orleans a Palermo l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. I tre nuovi casi sospetti, due nella provincia di Catania e uno in quella di Palermo, non destano particolari preoccupazioni "e soltanto per uno è stato necessario, in via precauzionale, il ricovero in ospedale ma non in terapia intensiva", ha spiegato Razza. "I nuovi contagiati hanno avuto contatti fisici per esserci stati o con persone che sono state in Lombardia", ha sottolineato Razza, sottolineando che in ospedale c'è un paziente "della provincia di Catania". Sale così a 10 il numero dei casi di Coronavirus in Sicilia. I tre sospetti individuati oggi si aggiungono ai 7 rilevati nei giorni precedenti: di questi tre individuati a Palermo, tre a Catania e uno a Ragusa. Attualmente sette persone sono in casa e tre ricoverate. Per quanto riguarda i tamponi, sono stati realizzati più di 300 prelievi un dato che «vede la Sicilia nel rapporto tra tamponi e casi sospetti in linea con quelli effettuati nelle altre regioni più lontane da casi di contagio», ha aggiunto Razza.     In Sicilia c'è "una attenzione seria" all’evoluzione della situazione legata al coronavirus, ma non "c'è ragione di preoccupazione". "I sette casi già accertati di Coronavirus in Sicilia riguardano persone o del tutto asintomatiche, quindi in isolamento domiciliare, o guarite e mantenute comunque in isolamento; solo due sono in ospedale, ma nessuno in terapia intensiva. Tutti hanno avuto un contatto diretto con l’area di focolaio, da noi non esiste alcun focolaio di contagio autonomo", ha aggiunto Razza.  In Sicilia "la situazione è sotto controllo". "Abbiamo una situazione di continuo monitoraggio della situazione" coronavirus. "I cittadini hanno capito che non bisogna andare al pronto soccorso", in questo periodo "abbiamo avuto un significativo calo degli accessi", che "in alcune strutture ospedaliere ha raggiunto il 30% degli accessi al giorno", "quindi significa che quando si parla di accessi inappropriati nei pronto soccorso tante volte si dice la verità". Ha aggiunto Razza. «Solo ieri la Regione ha appreso che su disposizione del governo centrale l’Usmaf controlla negli aeroporti solo i passeggeri in arrivo da Roma, nonostante a noi risulti che i volontari della Croce Rossa abbiano fatto controlli a campione a chi proveniva dalle zone gialle. Noi non condividiamo la scelta del governo centrale al quale abbiamo chiesto una direttiva specifica per fare i controlli sui passeggeri dei voli provenienti dalle zone gialle: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna», ha concluso Razza.

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