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Coronavirus, nuovi casi in Sicilia: contagiati medico e operatore dell'ospedale di Enna

L'ospedale Umberto I di Enna

Tra le persone contagiate dal Covis-19 in Sicilia c'è anche un medico cardiologo catanese che lavora all'ospedale Umberto I di Enna e un operatore della stessa struttura.

Il medico è in quarantena nella sua casa di Catania. A scopo precauzionale sono stati eseguiti tamponi a medici, infermieri, personale del nosocomio e paziente che sono entrati in contatto con lui.

Anche una dottoressa del reparto di cardiologia dell'ospedale di Enna è stata ricoverata nel reparto di Malattie infettive ed è stata sottoposta ai tamponi per il coronavirus. Sarebbe una collega del medico in quarantena. Nelle prossime ore dovrebbero arrivare le risposte delle analisi.

Disposta la chiusura a tempo indeterminato del reparto di cardiologia dell'ospedale di Enna, dopo la sanificazione dei locali bisognerà reperire il personale che sostituisce quello in quarantena. Il medico risultato positivo aveva avuto contatti indiretti con i tre bergamaschi che sono stati i primi casi accertati in Sicilia.

In quarantena sono finite 35 persone fra medici, infermieri e operatori del reparto di cardiologia e dell’unità di terapia intensiva coronarica dell’ospedale.

Intanto, per via dell'epidemia, l'Asp di Ragusa ha bloccato le ferie a tutti i dipendenti fino a nuova disposizione, sospese anche le richieste di congedo. Una decisione dettata dall'emergenza sanitaria del Coronavirus affinché le strutture sanitarie siano pronte ad affrontare le problematiche connesse alla diffusione del virus. In provincia di Ragusa finora i casi di Covid-19 sono due.

E il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ha emanato un'ordinanza che recepisce i contenuti del Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) con cui vengono adottate misure straordinarie per contenere la diffusione del contagio del virus Covid-19. Il Comune informa che "nelle prossime sarà valutata l'opportunità di ulteriori idonei provvedimenti, di cui verrà data tempestiva comunicazione".

L’Aiop Sicilia, associazione italiana ospedalità privata, "vista la situazione di emergenza sanitaria italiana, dovuta alla diffusione del Covid 19", è pronta a mettere a disposizione le proprie strutture per combattere l’epidemia. Ha già diffuso presso le aziende sanitarie associate le direttive nazionali e regionali finalizzate al contenimento del virus e si è adoperata per il pieno coinvolgimento di tutte le proprie risorse e professionalità a tutela della salute pubblica".

"Siamo consapevoli che combattere questo virus significa assumersi un grosso impegno, ma riteniamo che tutti gli operatori della sanità, a tutti i livelli, debbano responsabilmente offrire il loro contributo per rispondere, con un’azione sinergica, alle esigenze della cittadinanza in un momento emergenziale. È dunque per questo motivo - dice il presidente di Aiop Sicilia, Marco Ferlazzo - che rappresentiamo tutta la nostra disponibilità a collaborare con l’assessore regionale della Salute Ruggero Razza".

"Ribadiamo, pertanto, che siamo disponibili a mettere in rete le nostre strutture, in quanto parti integranti del servizio sanitario regionale, per decongestionare gli ospedali pubblici e gestire eventuali pazienti nei posti letto di Terapia intensiva, per acuti o post acuti di cui disponiamo e che fanno parte della rete ospedaliera regionale".

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