La fuga dal Nord verso il Sud dopo la chiusura di alcune zone per via della diffusione del Coronavirus, raggiunge numeri importanti e mette in allarme la Regione Siciliana.
L'apprensione nella parole dell'assessore regionale alla Salute in Sicilia, Ruggero Razza, intervenendo a Omnibus su La7: "Siamo preoccupati per i casi positivi al coronavirus aggiuntivi che si possono determinare per l'esodo verso il Sud, che è stato indotto. Abbiamo chiesto a tutti i ragazzi di registrarsi sul sito delle Regione Siciliana, siamo già a oltre 7.000, perché è importante tracciare la presenza di chi raggiunge la Sicilia dall'area rossa o da quelle che sono state le aree gialle. Da ieri a oggi l'aumento dei casi sospetti è di pochissime unità, questo non ci deve fare abbassare la guardia".
E ancora: "La Sicilia sta lavorando, stiamo potenziando le terapie intensive aggiungendo 100 posti, stiamo realizzando strutture temporanee legate al contenimento dell'emergenza: noi abbiamo dimostrato in queste settimane di essere in linee con le direttive nazionali e stiamo contenendo il contagio".
Intanto questa mattina lasceranno Palermo i turisti di Bergamo che erano stati in quarantena nel capoluogo siciliano, fra loro i primi tre contagiati dal virus nell'Isola.
Dall'inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 791 tamponi, di cui 729 negativi e 9 in attesa dei risultati. Al momento, quindi, sono stati trasmessi all'Istituto superiore di sanità 53 campioni, di cui sette già validati da Roma (tre a Palermo e quattro a Catania). Risultano ricoverati 18 pazienti (sei a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) di cui nessuno in regime di terapia intensiva, mentre 35 sono in isolamento domiciliare. Si legge in una nota della Regione.
Caricamento commenti
Commenta la notizia