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Coronavirus, nelle stazioni ferroviarie di Messina mancano i termoscanner

Dispenser con prodotti igienizzanti e guanti solo sui treni, termoscanner non pervenuti. Nelle Stazioni centrale e marittima di Messina lamentata l’assenza di alcune contromisure che ormai siamo abituati a vedere un po’ ovunque. Ma dalle Ferrovie comunicano che dal punto di vista logistico e organizzativo è complicato dotarne tutte le stazioni o i singoli convogli.

Fatto sta che stamani, nell’infrastruttura messinese, c’era un volontario della Protezione civile dotato di mascherina (almeno questa si’) e niente più. Il protocollo, stando a quanto riferito dalle Fs, prevede che sia la Prefettura a coordinare i controlli, comunque previsti nel momento in cui arrivano i treni a lunga percorrenza (uno da Milano e quattro da Roma). In tale circostanza, tocca agli agenti della polizia ferroviaria fermare i (pochi) passeggeri che devono scendere dai treni, chiedere loro le autocertificazioni o produrle al momento, in presenza del pubblico ufficiale.

Quanto, invece, al flusso dei viaggiatori, sui treni regionali, secondo fonti sindacali si assiste a un calo del 50 per cento circa, complici gli spostamenti dei pendolari ormai ridotti al lumicino. Ancora peggiore la situazione sui treni da e per le destinazioni più lontane. E tengono ancora banco le polemiche in occasione della “grande fuga” dal Nord, lo scorso weekend.

Molte le segnalazioni sul fatto che una quindicina di passeggeri, provenienti dalle zone d’Italia considerate a rischio hanno raggiunto Palermo su treni partiti da Milano e Roma. “I controlli? Neanche a parlarne”, hanno denunciato alcuni utenti.

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