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Coronavirus, prima vittima a Messina: è un'anziana ospite della casa di riposo

È una donna di 97 anni la prima vittima di Covid19 a Messina. La donna è deceduta la notte scorsa al Policlinico “G. Martino” di Messina per insufficienza cardiorespiratoria.

La paziente, affetta da altre patologie, era risultata positiva al Covid-19 ed era una delle anziane della casa di riposo “Come d’incanto”, tra i 7 ospiti della struttura ricoverati al Policlinico. “L’Azienda - si legge in una breve nota del Policlinico - esprime ai familiari il proprio cordoglio”.

Resta da capire come, il virus, abbia “invaso” la struttura. Le visite dei parenti sono state interrotte il 5 marzo, tranne qualche eccezione, rappresentata dai parenti di alcuni anziani che stavano male e che sono stati autorizzati ad entrare per 30 minuti. C’è molto più di un terribile sospetto su un contagio portato dall’esterno da un messinese tornato, pochi giorni prima, dal nord. Ma anche su questo, probabilmente, se ne saprà di più.

La notizia del primo decesso di una donna 97enne positiva al coronavirus ha acuito lo sconforto all’interno della casa di riposo “Come d’incanto”, della quale la stessa era ospite. Nella struttura si percepisce uno stato d’abbandono, i dipendenti che assistono gli anziani in stato di quarantena da giovedì sono allo stremo delle forze, e ad oggi non è stato nemmeno inviato il medico che più volte la direzione ha chiesto all’Asp.

Questa mattina l’avvocato Antonello Scordo, che assiste la direttrice Donatella Martinez, ha inviato un’accorata lettera-appello a più soggetti istituzionali, dal sindaco al prefetto fino al presidente della Repubblica, fino al prefetto. Evidenziando che gli assistenti sono tutti intenzionati ad andare via, anche perché ad oggi nessuno degli anziani già risultati positivi è stato trasferito, come invece aveva comunicato l’Asp, all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto.

“Non avendo avuto alcun riscontro - scrive l’avvocato - questa mattina la mia cliente ha lanciato l’ennesimo allarme e questa volta si è innanzi ad una situazione di non ritorno, o chi di competenza interviene, o decine di persone anziane , alcune delle quali affette da contagio da Covid 19 , rimarranno isolate ed abbandonate, in quanto il personale presente in struttura non è più in grado di reggere ritmi disumani”. Una situazione drammatica, figlia di inaccettabili ritardi negli interventi, per la quale non è più ammissibile la gestione fin qui avuta.

 

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