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Inps di Messina, straordinari per il Coronavirus: ecco come presentare le domande

L’Inps di Messina pronta a gestire l’ondata di pratiche derivanti dal decreto “Cura Italia” ed entro qualche giorno sarà attivo l’applicativo attraverso cui inoltrare, tra le altre, le domande per cassa integrazione, contributo di 600 euro, disoccupazione, ma anche bonus destinati alle famiglie, congedi straordinari e parentali.

Le pratiche potranno essere inoltrate attraverso i patronati (che avranno il compito di caricare le richieste cartacee consegnate dall’utente) oppure dal singolo cittadino o datore di lavoro che, però si dovranno munire di un “pin”, una sorta di identità elettronica attraverso cui poter avere accesso all’applicativo e inserire la domanda.

L’Inps di Messina è già a lavoro da giorni per agevolare quest’ultima procedura e sta ampliando le modalità di rilascio del pin: se infatti in precedenza il cittadino doveva essere identificato fisicamente, adesso, sarà possibile effettuare il riconoscimento a distanza tramite webcam.

Ogni operazione sarà, dunque, eseguita telematicamente anche perché come spiega il direttore dell’Inps di Messina Marcello Mastrojeni «Adeguandoci alle disposizioni, tutto il personale dell’Ente, circa 340 dipendenti, è attivo in smart working, ma il presidio nelle sette strutture territoriali viene garantito per i servizi essenziali attraverso una turnazione dei lavoratori. In questa delicata fase – continua Mastrojeni - siamo tenuti a garantire una maggiore operatività rispetto al passato, va assicurata la complessiva tenuta del sistema, per evitare che i significativi riflessi economici di questo periodo si trasformino in emergenza sociale».

L’Inps sarà, infatti, il “terminale” di una complessa catena di montaggio che coinvolgerà oltre che i singoli cittadini richiedenti, anche patronati, commercialisti e consulenti del lavoro, medici di famiglia e Asp. Infatti, per l’accesso a quasi tutte le misure previste dal decreto “Cura Italia”, chi non ha la possibilità di farlo autonomamente potrà rivolgersi ai patronati che fungeranno da intermediari per le domande del singolo richiedente.

Per le aziende o in generale per conto dei datori di lavoro ad occuparsi delle varie pratiche relative anche ai dipendenti saranno i commercialisti e i consulenti del lavoro. Per la richiesta di malattie per quarantena la filiera coinvolgerà invece il medico di famiglia e l’Asp. Al momento tra le misure già operative che funzionano in autonomia c’è il cosiddetto “bonus baby-sitter”, un salvadanaio di 600 euro erogato dall’Inps, che può essere ottenuto dai genitori, entrambi lavoratori, di bambini con un’età inferiore a 12 anni (estesa nel caso di figli con disabilità).

Intanto in queste ultime settimane proprio l’Inps si è trovata a dover fronteggiare una più imponente mole di lavoro dovuta proprio alle conseguenze che l’emergenza Covid-19 ha già determinato nel mondo del lavoro. Oltre a un’alta percentuale di dipendenti mandati in ferie, infatti, spiega ancora il direttore dell’Inps: «Sono diverse le pratiche relative alle malattie per quarantena e a quelle ordinarie, ad oggi contiamo singoli casi, ma soprattutto blocchi di personale impiegato all’interno di strutture sanitarie».

Ed infatti in diversi presidi ospedalieri, e di recente anche nella casa di cura “Cristo Re” in cui si è registrato uno degli ultimi casi di Covid-19, sono diversi i dipendenti che si sono messi in malattia. Al Policlinico, sede di uno dei Covid hospital cittadini, proprio rispetto alle assenze per malattia, fanno sapere che “al momento il dato è nella norma rispetto alla media nazionale del periodo”, il direttore generale della struttura Giuseppe Laganga qualche giorno fa ha, però, inviato una nota all’Inps in cui sollecitava proprio l’esecuzione di verifiche e controlli sul personale malato, “in termini preventivi” spiegano ancora dalla struttura. Al momento però, proprio in ossequio alle disposizioni del Governo, l’Inps ha dovuto sospendere le visite sanitarie dei medici legali.

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