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Coronavirus: sono 73 i nuovi positivi, 5 decessi e 19 guariti oggi

Sono 73 i nuovi positivi da coronavirus e si registrano altri cinque decessi e 19 guarigioni. La crescita dei nuovi casi è del 3,3%. E' quanto emerge dal quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (giovedì 9 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 28.742 (+1.304 rispetto a ieri). Di questi sono risultati positivi 2.232 (+73), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.942 persone (+49), 152 sono guarite (+19) e 138 decedute (+5).

Degli attuali 1.942 positivi, 629 pazienti (+1) sono ricoverati - di cui 63 in terapia intensiva (-2) - mentre 1.313 (+48) sono in isolamento domiciliare.

Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 17 di oggi (giovedì 9 aprile), così come segnalati dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 112 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 99 (22, 5, 8); Catania, 574 (144, 33, 55); Enna, 282 (172, 2, 16); Messina, 347 (143, 23, 29); Palermo, 295 (72, 38, 13); Ragusa, 51 (9, 4, 3); Siracusa, 82 (48, 33, 9); Trapani, 100 (19, 12, 4).

«Sono contento di dare una notizia che ci consente di guardare con ottimismo al futuro. Nei dati di oggi il numero dei guariti supera quello dei decessi in Sicilia. Segno evidente che una tendenza verso il miglioramento c'è, il che però non significa 'liberi tuttì. Anzi, soprattutto in questo periodo di Pasqua, ho dovuto adottare misure molto più restrittive». Così il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci intervenendo nel corso del programma «Pomeriggio Cinque».

«Mi dispiace e chiedo scusa ai siciliani ma i numeri e la linea del rigore mi danno ragione, ci sono pochissimi casi e dobbiamo rispettare i divieti» ha proseguito e poi, con riferimento alla nuova ordinanza regionale che prevede la chiusura dello Stretto da domani fino al 13 aprile ha aggiunto: «La Sicilia è protetta, con l’ultima ordinanza abbiamo chiuso quello che andava chiuso. Ormai dallo Stretto di Messina passeranno solo i medici, le forze dell’ordine, gli appartenenti alle forze armate e i pendolari. I controlli sono eseguiti dallo Stato nell’imbarcadero di Villa San Giovanni - ha concluso - il compito della regione è sanitario, di verificare la temperatura corporea di chi lo Stato ha autorizzato a passare».

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