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Adrano, il ritorno a casa di Riccardo: per due mesi "esiliato" sulla nave-focolaio

Riccardo Rapisarda

È tornato a casa, ieri sera, dopo oltre due mesi di “esilio” forzato, Riccardo Rapisarda il 28enne adranita che dallo scorso 20 marzo si trovava bloccato a bordo della “Oasis of the Seas”, la nave da crociera della “Royal Caribbean”, divenuta focolaio Covid-19. Imbarcazione ferma a largo delle coste statunitensi di Miami, nello stato della Florida, dal momento in cui si sono registrati, sulla nave, i primi contagi.

Il giovane lavorava sulla nave come croupier. Riccardo, e tanti altri componenti del personale di bordo della nave, era rimasto confinato all'interno della propria cabina dal mese di marzo, circondato da 157 casi accertati di Covid-19 .

Poi il licenziamento, i passaporti trattenuti, l'impossibilità di lasciare la nave, le trattative tra consolato italiano, Farnesina, compagnia navale e Stati Uniti d'America che avevano fatto perdere la speranza in un rientro immediato in Italia. Solo nei scorsi giorni lo sblocco del caso che ha mobilitato la diplomazia italiana.

Ad accoglierlo all'aeroporto Fontanarossa di Catania, proveniente da Roma, familiari e amici. Nei giorni scorsi un'altra nave da crociera della “Royal Caribbean” aveva trasferito l'adranita e altri connazionali sull'isola di Barbados. Da qui il volo charter che li ha trasferito inizialmente a Londra e poi in Italia.

Anche il sindaco di Adrano Angelo D'Agate, ha voluto esprimere la propria gioia per il rientro di Riccardo Rapisarda. Quest'ultimo è apparso smagrito, provato da questa disavventura, stanco da due giorni di viaggio che lo ha condotto da una parte all'altra del mondo.

Adesso, il ragazzo, una volta giunto a casa ad Adrano, dovrà rimanere in isolamento fiduciario per 14 giorni così come prevedono le disposizioni regionali in materia di contenimento di Coronavirus.

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