«Ti voglio bene però è meglio che muori». Un amore malato e violento di cui era vittima una moglie picchiata e umiliata anche davanti ai figli minorenni che spesso sono dovuti intervenire per difendere la mamma.
Così, un 48enne di Bronte è stato arrestato dai carabinieri e poi posto ai domiciliari. La donna voleva interrompere la relazione ed erano diventate più insistenti le minacce di morte.
«Io ti voglio bene però e meglio che muori, così solo si può sistemare questa cosa», le diceva il balordo. Botte, schiaffi e pugni erano all’ordine del giorno e per paura la vittima non si è fatta mai refertare. A chiudere il cerchio sul marito violento le indagini dei carabinieri.
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