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Torre Faro, i colleghi di lavoro di Giuseppe Sanò avviano raccolta fondi

“Era solito invitare a pranzo i suoi amici senzatetto per condividere con loro spaccati di vita autentica, “alla pari”, tra sorrisi e qualche lacrima ma sempre con quell'autenticità che lo contraddistingueva”.
Pensieri di affetto che si rincorrono tra il dolore e la nostalgia, a conferma che Giuseppe Sanò era davvero un'anima bella, una di quelle persone che la vita ti fa conoscere quando vuol farti un regalo.
Immediato e sincero, umile e altruista, Giuseppe era così sul lavoro e nella vita privata, tra sorrisi e incoraggiamenti, ma anche sane sfuriate quando qualcosa di ciò in cui credeva sembrava non andare per il verso giusto. Non sapeva dire di no a nessuno, era sempre pronto a “buttarsi nella mischia” per risolvere problemi di piccola o grande entità, perché lui a star tranquillo mentre c'era chi lottava per non perdere il lavoro o subiva un'ingiustizia proprio non ce la faceva.

Il suo impegno sociale era noto a molti ma non a tutti ed è per questo che a poche settimane da quella tragica immersione nella quale l'ex consigliere della sesta Circoscrizione ha perso la vita, i suoi colleghi di lavoro, circa 50 informatori scientifici, hanno voluto organizzare una raccolta fondi a favore della mensa dei poveri di S. Antonio, uno dei più importanti “presidi sociali” della città. L'idea, come ha spiegato una delle colleghe volontarie della mensa che ha fatto da gancio, è nata proprio perché “il miglior modo di ricordare Giuseppe, che continua a vivere nei cuori di tutti noi, era quello di fare qualcosa per gli altri, come lui amava fare”.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina

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