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Capo d'Orlando, ricostruito il lungomare Doria: aperto ai pedoni e ai ciclisti

Aperto ai pedoni ed ai ciclisti il tratto di lungomare Andrea Doria di Capo d'Orlando che le mareggiate avevano distrutto. Grazie al finanziamento di 400.000 euro la Struttura commissariale per i rischi idrogeologici della Regione Siciliana ha ricostruito il muraglione nonché il marciapiede e la pista ciclabile. Il progetto era del capo ufficio tecnico del comune di Capo d'Orlando, architetto Mario Sidoti che ne ha curato anche la direzione lavori. Con la stessa somma si sta lavorando anche alla ricostruzione di un altro tratto di lungomare, questa volta quello di San Gregorio, distrutto anch'esso dalle mareggiate. Qui il cantiere dovrebbe chiudere battenti entro la fine del mese di giugno. Come si ricorderà la ricostruzione del lungomare Andrea Doria fu contestata da Legambiente Nebrodi che puntò l'indice contro l'avvicinamento al mare di cinque metri che il progetto ha previsto. Ma gli ambientalisti in questi giorni hanno coinvolto anche il ministro dell'ambiente e la Direzione nazionale per la salvaguardia del territorio per due progetti per i quali la sede regionale aveva già chiesto al governatore Musumeci la revoca dei bandi di gara.

Legambiente nazionale, con il suo presidente Stefano Ciafani, ha segnalato al ministro «due situazioni esemplificative di una prassi poco coerente con la cornice normativa del contratto di costa». Come si ricorderà questo contratto, firmato tra 14 sindaci della zona costiera nebroidea ed il presidente della Regione, prevede interventi di mitigazione dell'erosione che, quando attuati, non pregiudichino l'esistenza delle spiagge limitrofe. Legambiente nazionale fa riferimento al primo progetto «la cui voce di spesa principale, si legge nel documento, 2.812.218 euro su 4.946.542, ovvero il 56.85% dell'intero importo è rappresentato dal trasporto e conferimento in discarica di materiali prelevati dal litorale. In buona sostanza un progetto che ha come obiettivo la riduzione del fenomeno erosivo prevede di sottrarre volumi di sabbia alle spiagge in erosione, anziché incrementarle».

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina

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