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Coronavirus, un nuovo positivo a Barcellona: rientrava dalla Lombardia

Un nuovo caso di Coronavirus a Barcellona: e come quello già registrato ad Oliveri il 15 giugno scorso, anche questo ha colpito un uomo proveniente dalla Lombardia. In questo caso proprio dal capoluogo lombardo. L'annuncio è stato dato ieri mattina, in diretta Facebook, dall'assessore Nino Munafò, che ha comunicato come l'uomo sia stato sottoposto al tampone – probabilmente perché presentava alcuni sintomi – e sia stata riscontrata la sua positività al Covid 19.

Subito sono scattate le disposizioni e i protocolli previsti in caso di positività: isolamento domiciliare e misure di sicurezza, per evitare il propagarsi del morbo. L'uomo è al momento in cura dal personale della rete sanitaria. L'assessore ha ribadito inoltre che questa nuova situazione sia stata evidenziata a distanza di giorni, da quando si era già cominciato a vivere in condizioni normali, senza pensare al contagio.

“Bisogna fare molta attenzione, perché se è vero che il virus non circola più come nei mesi scorsi, ha spiegato l'assessore, noi sappiamo che può arrivare da fuori e che dunque può ripartire il contagio.” Munafò ha invitato tutti a mantenere la calma e nello stesso tempo ad essere continuamente accorti con le precauzioni e gli strumenti per la sicurezza – il rispetto del distanziamento sociale e indossare la mascherina, utilizzando con frequenza il gel igienizzante per le mani.

Le stesse indicazioni sono state evidenziate sulla pagina Facebook della protezione civile della città del Longano. Il nuovo caso di positività al virus di Barcellona è stato registrato a pochi giorni di distanza da quello riscontrato a Oliveri su una persona proveniente anch'essa dalla Lombardia.

Il caso di Oliveri, invece, è il primo in assoluto del piccolo centro e riguarda un turista proveniente da una regione del Nord. Lo ha comunicato il sindaco Francesco Iarrera. Il 14 giugno, prima di partire per la vacanza, seppur asintomatico, si era sottoposto al test sierologico. Il giorno successivo, giunto a destinazione, con scrupolo e coscienza, si è recato al comune, per comunicare l'esito del test; da qui è stato sottoposto al tampone ed è risultato positivo. Da quel momento è scattato l'isolamento ed è stato invitato a non lasciare la propria abitazione, per evitare ogni contatto esterno. Dovrà rimanere qui per quattordici giorni e poi sottoposto un'altra volta al tampone.

“Abbiamo intercettato tutte le possibili linee di contagio e altre persone potenzialmente a rischio sono state poste immediatamente in isolamento, ha spiegato il primo cittadino; non ci sono ragioni per allarmarsi e possiamo continuare a condurre le nostre attività, con quiete e distensione, fermarci al bar e nei ristoranti e chiacchierare con gli amici.” Rispetto al passato, i soggetti positivi li si sta andando a cercare, i test sierologici abbinati ai tamponi si sono moltiplicati e questo consente di identificare molti più soggetti contagiati e contagiosi - seppur debolmente - e isolarli fino alla negatività. Di fatto è una misura efficace per evitare la diffusione dei casi.

“Quanto appena descritto è ciò che è accaduto al paziente in questione, ha proseguito Iarrera; seppur asintomatico, si era sottoposto volontariamente al test sierologico, risultato positivo. Del resto, se non si fosse sottoposto spontaneamente al test, non avremmo scoperto la positività.” In conclusione, Iarrera ha ribadito come occorra osservare le cose con realismo e senza lasciarsi rovesciare da ansie ingiustificate. Sarà sufficiente rispettare le misure di prevenzione e cioè mantenere la distanza di un metro ed indossare la mascherina, quando non è possibile mantenere la distanza di sicurezza. “Fra non molto questo periodo buio sarà solo un brutto ricordo".

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