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L'allarme salmonellosi a Messina, in 12 finiti in ospedale dopo aver mangiato dolci

Cannoli e gelati comprati in pasticceria. Cosa c’è di meglio dopo duri mesi di clausura imposta dall’emergenza epidemiologica da coronavirus? Poco altro. Peccato che per quei dolci stiano pagando caro, in termini di salute, alcuni messinesi. Una dozzina ha fatto ricorso alle cure ospedaliere, alle prese con problemi intestinali. Manifestano tutti i sintomi della salmonellosi, infezione localizzata nell’apparato intestinale. Due sono più gravi, ragion per cui si è reso il ricovero all’ospedale Papardo. Si tratta di due bambini che, insieme a una decina di persone, venerdì scorso si sono rivolti alle strutture sanitarie cittadine, in preda a nausea, vomito e dissenteria.

Una situazione che rischiava di sfuggire di mano, senza il tempestivo intervento dei medici. Che tramite l’Unita operativa di Epidemiologia hanno allertato l’Azienda sanitaria provinciale. È toccato al Servizio veterinario occuparsi del caso e andare a fondo. Ma soprattutto attivarsi prima che il problema si diffondesse a macchia d’olio. Prima di tutto si è ricostruita l’anamnesi dei pazienti. Questi ultimi hanno descritto cosa avessero mangiato nelle ore precedenti il malessere e i sospetti sono ricaduti su due pasticcerie ubicate in città.

Addetti del Servizio veterinario e tecnici del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione hanno effettuato un sopralluogo in un esercizio, ma aveva le carte in regola. Situazione ben differente e molto preoccupante in un’altra attività commerciale localizzata nella zona centro-nord della città dello Stretto. Davanti agli occhi degli specialisti di Asp e Sian si sono materializzati sporcizia e degrado, in un contesto igienico-sanitario pessimo.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola, edizione di Messina

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