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L'allarme salmonellosi a Messina, pasticceria sotto osservazione: analisi sui campioni di dolci

Prosegue lo scrupoloso lavoro di vigilanza dopo la sosta forzata imposta dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 e la successiva riapertura di locali e negozi nella “fase tre”, quella della ripartenza. Il Servizio dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina, guidato dal dirigente Santi La Macchia, continua a setacciare, per quanto è possibile (viste la carenze in pianta organica), le attività del settore della ristorazione.

E a riscontrare, purtroppo, numerose carenze. Affinché i controlli siano il più possibile estesi e approfonditi, è quantomai necessaria la collaborazione della Sezione annona, quindi un’istanza in questa direzione è già stata trasmessa al Corpo di polizia municipale. Adesso la lente d’ingrandimento è puntata su bar e ristoranti del centro cittadino, specialmente nella zona di piazza Cairoli.

Si bada soprattutto al rispetto delle norme igienico-sanitarie e allo stato di conservazione degli alimenti. La necessità di controlli serrati è stata confermata una volta di più alcuni giorni fa: un brutto “focolaio” e casi di salmonellosi si sono registrati il 19 giugno, quando una dozzina di persone – anche due bambini, ricoverati all’ospedale Papardo – ha fatto ricorso alle cure mediche a causa d’una intossicazione alimentare.

Avevano mangiato dolci acquistati in due pasticcerie, una delle quali, nel centro-nord di Messina, è stata chiusa dal personale dell’Asp e dai tecnici Sian (Servizio igiene, alimenti e nutrizione). Riscontrati infatti, nei locali, degrado e sporcizia, oltre alla presenza di blatte. Ma il titolare ha posto rimedio alle contestazioni e adeguato l’esercizio alla normativa vigente. Saracinesche rialzate.

Eppure, all’Asp sarebbero giunte ancora «segnalazioni di clienti colpiti da nausea, vomito e dissenteria dopo essersi “serviti lì”» – da chiarire le tempistiche –. A questo punto, per accertare con sicurezza la «qualità» di gelati e piccola pasticceria messi in commercio, è necessario attendere l’esito degli esami di laboratorio all’Istituto zooprofilattico di Barcellona, dove sono stati inviati campioni dai veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale.

Dalla struttura specializzata della provincia chiesto un surplus di indagini per avere un quadro più completo. Se dovessero emergere perduranti “anomalie”, quella pasticceria dovrebbe essere nuovamente chiusa.

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