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Corruzione e sentenze pilotate a Siracusa, la procura di Messina chiede 5 condanne

Il tribunale di Messina

L’accusa ha chiesto cinque condanne nel processo di primo grado per uno dei tronconi dell’operazione «Sistema Siracusa», condotta dalla procura di Messina.

I pubblici ministeri Antonio Carchietti e Antonella Fradà hanno concluso il loro intervento chiedendo la condanna a 7 anni e 9 mesi per Ezio Bigotti, manager piemontese: chiesti, inoltre, 6 anni e 3 mesi per Vincenzo Ripoli , 6 anni per Francesco Perricone, 4 anni per Cesare Pisello infine chiesti 2 anni per Mauro Calafiore. Sono poi intervenuti gli avvocati di parte civile e della difesa.

Al vaglio dei giudici della prima sezione penale del tribunale di Messina l’inchiesta per, a vario titolo, corruzione in atti giudiziari e falso commesso da pubblico ufficiale scattata a febbraio 2019 che ha coinvolto l’imprenditore e alcuni consulenti.

Il procedimento è un filone dell’inchiesta condotta dalla procura di Messina sul «Sistema Siracusa», che a suo tempo portò ad accendere i riflettori su un «comitato di affari», secondo l’accusa, capace di condizionare indagini e fascicoli. Nell’inchiesta, anche il coinvolgimento dell’ex magistrato Giancarlo Longo. Successivamente le dichiarazioni rese ai magistrati dai legali Pietro Amara e Giuseppe Calafiore portarono a nuovi sviluppi.

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