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Fuga dei migranti da Bisconte, De Luca chiude l'hotspot di Messina

“E’ stata disposta la chiusura dell’hotspot per migranti abusivamente realizzato all’ex caserma Gasparro di Bisconte”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che vuole mettere un punto fermo sul caso della fuga, mercoledì sera, di 24 ospiti dal centro, ancora ricercati dalle forze dell’ordine.

Il provvedimento sarà ufficializzato oggi pomeriggio alle 17, “mediante affissione all’ingresso principale dell’hotspot di Bisconte”. Una decisone storica per il sindaco, a tal punto che ha già organizzato una diretta via social in modo da rendere partecipe la cittadinanza.

“I migranti fuggono indisturbati per la città - aggiunge - mettendo in pericolo la popolazione e dobbiamo pure stare in silenzio senza protestare?”. Una vicenda definita dallo stesso De Luca nell’oggetto del suo post “il mercimonio dei migranti”, a cui dire “basta”.

Si profila l’ennesimo scontro istituzionale tra il sindaco De Luca e il Governo. Oggetto della contesa, stavolta, la gestione e l’accoglienza dei migranti. Come già avvenuto durante il periodo del lockdown, il primo cittadino si richiamerà al suo ruolo di massima autorità sanitaria locale, anche se le decisioni in merito al Centro di Bisconte spettano al Viminale.

Ecco perché oggi, quasi certamente, nel mirino di De Luca finiranno il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Interni Luciana Lamorgese. In tutto questo, nessuna comunicazione in merito alla chiusura è giunta finora dalla Pefettura, segno che si tratta di un provvedimento emanato solo ed esclusivamente dall’Amministrazione.

E poi c’è un fatto di fatto incontrovertibile: il problema dei migranti, in seguito all’ordinanza regionale firmata dal presidente Nello Musumeci martedì scorso, coincide con la gestione delle strutture in cui sono ospitati. Coi porti chiusi e il divieto di sbarchi nell’Isola, il nodo messinese riguarda in realtà la fuga dall’hotspot, avvenuta a struttura “sbarrata” e presidiata, da una rete di recinzione danneggiata dai migranti.

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