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Messina, tentata concussione: tre anni e mezzo alla giudice Maria Fascetto Sivillo

Il tribunale di Messina

Una condanna a tre anni e mezzo di reclusione, quanto aveva richiesto l'accusa. L'interdizione perpetua dai pubblici uffici e la risoluzione del contratto con il ministero della Giustizia. Ecco la sentenza, durissima, per il giudice catanese 62enne Maria Fascetto Sivillo. Hanno deciso così i giudici della prima sezione penale del tribunale di Messina nel procedimento di primo grado a carico del magistrato etneo, che si è concluso questa sera in primo grado.

La Fascetto Sivillo, che è stata assistita dall'avvocato Carlo Taormina, era sotto processo a Messina per tentata concussione continuata. È la vicenda con Riscossione Sicilia Spa, secondo l'accusa avrebbe cercato di costringere, senza riuscirci, alcuni funzionari dell'ente regionale a cancellare alcune procedure esecutive che erano state avviate a suo carico.

Lei però ha sempre sostenuto con forza di essere al centro di una vera e propria macchinazione ai suoi danni, ed è stata anche sentita dalla Procura di Perugia sul caso Csm-Palamara. I giudici oltre la condanna, la stessa che aveva chiesto il pm Francesco Massara, e la risoluzione del rapporto di lavoro, hanno deciso una provvisionale immediata di ventimila euro per Riscossione Sicilia, parte civile nel procedimento con l'avvocato Giovanni Mannuccia, e un futuro risarcimento in sede civile.

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