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Migranti, sbarchi e fughe dagli hotspot. Ira di Musumeci: "La Sicilia non è una colonia"

La foto di alcuni migranti pubblicata su Facebook da Musumeci

Nuovi arrivi e nuove polemiche sul fronte migranti in Sicilia. La situazione è esplosiva. Da un lato le fughe che continuano a verificarsi nei centri di accoglienza di tutta l'Isola (l'ultimo ieri di 100 persone a Caltanissetta poi rintracciate questa mattina), dall'altro lato il rischio contagio da Coronavirus. Su tutto l'aspetto politico, è di questa mattina l'intervento su Facebook del presidente della Regione, Nello Musumeci.

Intanto nella notte ci sono stati nuovi arrivi a Lampedusa: 114 i migranti soccorsi su due barconi e sbarcati sull'isola. La guardia costiera ha rintracciato al largo dell'isola 70 tunisini su un natante. Neanche il tempo di ultimare le procedure di trasferimento verso l'hotspot che la capitaneria ha avvistato e agganciato un altro barcone con a bordo 44 extracomunitari: 4 marocchini e 40 originari del Bangladesh. Anche i due gruppi sono stati portati al centro di prima accoglienza dove si trovano, al momento, 650 persone. Ieri 520 migranti erano stati accompagnati in altre strutture.

A Lampedusa la situazione è resa ancora più tesa dalla protesta di alcuni isolani che questa stanotte, hanno bloccato - tendendo una corda - l'unica strada d'accesso al molo commerciale. Fra i manifestanti anche l'ex senatrice della Lega Nord, Angela Maraventano.

Al molo sono andati la Digos, i poliziotti dell'Immigrazione e i carabinieri. "Abbiamo bloccato tutto, non entra nessuno e non esce nessuno - è stato detto durante la protesta - . Siamo stanchi, adesso basta". La protesta è avvenuta mentre era in corso lo sbarco dei 44 migranti, originari del Marocco e del Bangladesh, che erano stati soccorsi in mare aperto dalla guardia costiera.

"Chiediamo due aerei per trasferire, immediatamente, questi migranti che sono sull'isola perché siamo in pericolo - ha detto Maraventano -. Stiamo manifestando pacificamente, non stiamo ostacolando nessuna situazione di emergenza". La polizia sta valutando denunce per interruzione di pubblico servizio e resistenza passiva a pubblico ufficiale.

"Sicilia non va trattata come colonia". "Avrete già letto dei 100 migranti scappati a Caltanissetta - scrive su Facebook il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci -. Si aggiungono ai tunisini scappati a Pantelleria e a quelli evasi dall'hotspot di Pozzallo, i quali, a loro volta, si sommano a tutti gli altri. Nessuno dica che è responsabilità delle forze dell'ordine: fanno tutto quello che possono e siamo loro grati. È semplicemente sbagliato che si faccia finta di nulla da parte del governo di Roma e che si dica che 'tutto va bene'"

"Pretendo rispetto per la Sicilia - aggiunge il Governatore -, non può essere trattata come una colonia. Abbiamo dato disponibilità e chiediamo reciprocità, ma vediamo che nella gestione del fenomeno migratorio c'è troppa improvvisazione e superficialità".

Sono stati poi rintracciati e riportati questa mattina al Cara di Pian del Lago di Caltanissetta 125 migranti su un totale di 184 che si erano allontanati ieri dalla struttura. I migranti erano obbligati a rispettare la quarantena. Ieri però, intorno alle 18, hanno iniziato una fuga di massa.

Le forze dell'ordine hanno lavorato tutta la notte per rintracciarli e stanno continuando le ricerche. Molti migranti sono fuggiti scalzi tra le campagne. "Mi sto recando in Comune - ha detto il sindaco Roberto Gambino - a scrivere una nota al ministro Luciana Lamorgese ribadendo che la struttura di Caltanissetta non è in grado di contenere queste persone, perché evidentemente non è idonea. Pretendo che non venga più nessuno a Caltanissetta e che il Cara venga svuotato da chi è in quarantena. Ringraziamo le forze dell'ordine per aver rintracciato più di 100 migranti ma rimango dell'opinione che non possano stare qui".

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