Lunedì 29 Aprile 2024

Madonie, operaio si arrampica sul balcone e salva 4 bambini da un incendio

Per salvare quattro bambini intrappolati in una casa in fiamme si è improvvisato acrobata. Si è inerpicato sulla parete esterna, ha raggiunto il balcone e, muovendosi tra fumo e fiamme, li ha tirati fuori uno a uno passandoli poi alle persone che si erano radunate sulla strada. Alla fine tutti hanno abbracciato Nunzio Mogavero, un operaio forestale di 49 anni che tutti conoscono e al quale vogliono bene per i suoi atti di generoso altruismo. A Isnello, un piccolo paese delle Madonie nell’entroterra di Cefalù, Mogavero è stato già protagonista di gesti rimasti nella memoria dei suoi compaesani. Una volta ha salvato un turista smarritosi nel bosco, poi ha liberato un daino intrappolato in una rete metallica. La sua proverbiale generosità è uno slancio che nasce da un’esperienza drammatica: da bambino venne salvato da una donna che gli fece sputare un bullone casualmente inghiottito. Per i medici era ormai spacciato. Stavolta si è reso protagonista di un gesto che anche il sindaco, Marcello Catanzaro, definisce «eroico» e ora annuncia che prepara per lui un riconoscimento. Tutto è accaduto in pochi minuti. La gente che partecipava a un funerale ha sentito le grida disperate di bambini provenienti da una casa in fiamme. Tra i primi ad accorrere c'era Mogavero. Tre sorelline e un loro cuginetto erano rimasti soli perché la madre delle piccole era andata a fare la spesa. Ed erano terrorizzato dal fumo e dalle fiamme che si erano sprigionate forse per un corto circuito al quadro elettrico a primo piano. L’uomo ha cercato di forzare il portone, che però era bloccato. Quindi, aiutato da alcuni, si è attaccato alla parete e, facendo ricorso alla sua abilità atletica, si è inerpicato fino al balcone. Uno a uno ha preso tre bambini e li ha calati sporgendosi dal balcone alle persone che stavano giù. Sembrava tutto finito. Ma nella confusione generale ha sentito un’altra vocina. In quella casa c'era ancora una bambina di tre anni che piangeva e invocava un aiuto: «Ci sono anch’io». Mogavero è tornato indietro. «Sono rientrato nella stanza - racconta -. Ho dato uno sguardo intorno e ho visto la bambina rannicchiata dietro una pianta». Mancava poco perché fosse raggiunta dalle fiamme. Salvata anche lei con la stessa catena umana. Ma proprio lo sforzo dall’ultimo salvataggio ha procurato a Mogavero un ematoma medicato al pronto soccorso dell’ospedale Giglio di Cefalù. «Ma questa - dice frenando l’emozione - è davvero poca cosa».

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