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Messina, condizionatori guasti al Museo regionale: opere d'arte a rischio

Il Museo Regionale di Messina

Al Museo regionale di Messina da tempo l'impianto dell'aria condizionata non funziona a causa di un guasto che, vista l'entità del tempo trascorso dal suo verificarsi, deve essere certamente importante e, forse, difficilmente risolvibile.

Se l'assenza dell'impianto può essere causa di fastidio per i visitatori - già in molti si sono lamentati con il personale in servizio - per le opere esposte, in particolar modo per i capolavori olio su tela, quanto accade può rivelarsi… fatale. Accade così, con un modo di fare tutto meridionale, che si tenta di limitare i danni - ritenendo forse addirittura di risolvere la situazione -aprendo le porte delle uscite di emergenza, con innumerevoli rischi vista la possibilità di ingresso e “fuga” incontrollata da parte di chiunque, e l'installazione - brutta ma necessaria - di deumidificatori portatili che, pur svolgendo un servizio con risultati da… minimo sindacale, non solo non risolvono assolutamente il problema ma contrastano, con le loro prolunghe a terra, con l'austerità dell'ambiente.

L'emergenza, del resto, non sembra essere nuova ma nessuno, al momento, ha pensato di risolverla in maniera definitiva, così come nessuno ha pensato di mettere in sicurezza i preziosi dipinti trasferendoli, per esempio, in depositi climatizzati. Del resto è noto ai più, e quindi dovrebbe essere pane quotidiano per gli addetti ai lavori, che le cause principali che concorrono a deteriorare i dipinti ad olio provengono proprio da temperatura, umidità, luce ed ossigeno. Ossigeno che, per esempio, deteriora senza rimedio le pitture scatenando il processo di ossidazione. E, al momento, con tutte le porte aperte, di ossigeno al Museo regionale ne sta entrando davvero in quantità. È anche assai noto che per evitare eccessi di umidità, occorre regolare con molta attenzione sia la temperatura che la ventilazione. Temperatura che, d'estate, dovrebbe essere costante tra i 18 e i 25 gradi (ieri, con un semplice strumento portatile, nelle sale prive di climatizzazione è stata accertata una temperatura di oltre 32 gradi), mentre d'inverno deve oscillare tra i 15 e i 18 gradi.

Intanto, nell'indifferenza generale, e mentre qualcuno decida di intervenire, sorveglianti e personale si “rinfrescano” con poco moderni, ma assai efficienti, ventilatori che, non di rado, servono anche a dare refrigerio a qualche accaldato visitatore.

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