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Migranti e coronavirus, sale la tensione in Sicilia: "Sono il primo cluster sull'Isola"

Alta tensione nel sovraffollato hotspot di Lampedusa, teatro ieri sera anche di una furiosa lite a colpi di pietra e a suon di botte tra somali e libici. E inquieta quanto accaduto a Favara dove un incendio ha distrutto, nel piazzale Belvedere San Francesco, «El Peskador», il barcone sequestrato ai trafficanti e diventato dal 2015 il simbolo dell’immigrazione e dell’accoglienza. I Frati minori del Convento Sant'Antonio avevano allestito un presepe permanente, con la scritta sulla fiancata «Ero forestiero e mi avete accolto».

Vi è un tema, dunque, sociale, così come politico, come dimostra il rimbalzo di ordinanze, da Trapani ad Augusta, rette da due sindaci del Pd e del M5s, per impedire lo sbarco dalla nave quarantena con 273 tunisini e 23 positivi. La tregua è 'scoppiata' solo dopo un vertice in prefettura che ha assicurato il rapido trasferimento dei migranti. Ma la questione resta. E viene accostata volutamente a quella sanitaria: l’assessore alla Salute Ruggero Razza, fedelissimo del governatore Nello Musumeci che ha avvertito Roma che l’Isola non si farà trattare da «campo profughi», guarda ai numeri del coronavirus e afferma che il primo cluster nell’isola è quello dei migranti, con oltre 280 positivi, incidendo per il 30%-40% del totale». C'è poi un cluster di rientrati da Malta che è arrivato a 170 unità.

Oggi quarantotto casi di Covid in più in Sicilia, un trend che non si ferma da giorni. La metà a Ragusa dove si registrano tutti i 16 migranti positivi. Il totale dei contagiati attuali è di 874 persone: 45 ricoverati con sintomi, sempre 8 in terapia intensiva e 821 in isolamento domiciliare. Di ieri la notizia data dallo stesso Musumeci di altri 38 positivi a Lampedusa e insieme al sindaco Totò Martello chiede al governo di dichiarare lo stato d’emergenza. E la Lega spinge il governatore perchè pretenda di partecipare a una riunione del Cdm dedicata alla questione caldissima.

Intanto, la prefettura di Agrigento è al lavoro, in sinergia col dipartimento delle Libertà civili e Immigrazione del ministero dell’Interno, per alleggerire la presenza di migranti nella struttura, dove, al momento, ci sono poco più di 1400 persone. Ottanta ospiti della struttura sono stati trasferiti con due motovedette, a Porto Empedocle e da lì sono stati dislocati nelle strutture d’accoglienza di Palermo e Caltanissetta.

Per domani è stato disposto il trasferimento di altri 45 migranti che verranno accolti nel centro d’accoglienza di Caltanissetta. Poca roba, rispetto ai numeri presenti nell’isola e ai prevedibili nuovi arrivi. Un rinforzo è atteso dalla nave quarantena «Aurelia» dopo lo smistamento di gran parte dei 273 tunisini a bordo in altri centri dell’isola. Tutti i trasferimenti, secondo quanto precisa la prefettura, vengono disposti dopo l’esito negativo dei tamponi rino-faringei. E’ previsto, intanto, l’arrivo sull'isola di personale della Croce Rossa che fornirà supporto nelle attività di accoglienza dei migranti.

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