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Giallo di Caronia, nessuna impronta di Gioele sul parabrezza dell'auto di Viviana

L'Opel Corsa su cui viaggiavano Viviana Parisi e suo figlio Gioele in una immagine della trasmissione Rai "Chi L'ha Visto?"

«Sul parabrezza, a seguito degli accertamenti eseguiti col luminol dalla polizia Scientifica sull'auto della dj torinese, non sono state trovate impronte di Gioele». Lo afferma l’avvocato Antonio Cozza, difensore insieme al legale Nicodemo Gentile di Luigino Parisi, padre di Viviana Parisi trovata morta insieme al bimbo Gioele nelle campagne di Caronia.

«Il nostro consulente, il biologo forense Salvatore Spitaleri, del Centro investigazioni scientifiche ( Cis), presente nell’autorimessa di Brolo dichiara che non sono state trovate impronte digitali del bambino. Spitaleri che è biologo forense con esperienza venticinquennale al Ris Carabinieri di Messina- spiega l’avvocato Cozza - ha effettuato sulla vettura accertamenti per rilevare impronte digitali , di sudore o di sebo e non sono state rilevate impronte cosiddette papillari».

«Per impronta si intende un’alterazione o modificazione dello stato, mediante segno lasciato dai polpastrelli, su una superficie, in questo caso il parabrezza. Le impronte papillari - ribadisce il legale Cozza - utili all’identificazione di una persona, nel nostro caso del bambino, sono classificabili in tre categorie: le impronte digitali, palmari e plantari e dai rilievi effettuati dal nostro esperto Spitaleri, non sono impronte di Gioele. Ci sono altri tipi di impronte che dovranno essere analizzate ed attribuite».

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