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Emergenza Coronavirus in Sicilia, picco di contagi: zone rosse e nodo migranti

La curva è in salita. Ed il dato ufficiale è già “vecchio”, in quanto va rivisto al rialzo. Secondo l'ultimo aggiornamento fornito dal bollettino del ministero della Salute, sono 116 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Sicilia (su 3.120 tamponi eseguiti), 66 dei quali sono stati individuati nella Missione Speranza e Carità di Palermo.

A rendere l'idea di quanto sia provvisorio il dato complessivo è il caso del focolaio più grave, ad oggi, in Sicilia: quello della Missione di Speranza e Carità di Biagio Conte, a Palermo, le cui quattro sedi operative sono state dichiarate “zona rossa” dal presidente della Regione Nello Musumeci. Gli attuali positivi, come emerso da un vertice tenutosi ieri in prefettura a Palermo, sono 103 (quindi quasi quaranta in più di quelli ufficialmente dichiarati dal bollettino) su 450 tra persone ospitate nelle strutture, operatori volontari e missionari.

Altro focolaio è quello dei migranti. È stato proprio Musumeci, ieri, ad annunciare che «sono oltre 60 i positivi arrivati con la Open Arms a Palermo. A questi si aggiungono quelli già presenti in Sicilia e quelli che hanno test in corso. E poi Lampedusa di nuovo stracolma e altre Ong che pretendono di utilizzare i porti siciliani mentre stiamo scoppiando». E riecco, dunque, l'intramontabile polemica su porti chiusi-porti aperti, accoglienza e migranti, ulteriormente “scaldata” dall'emergenza Covid.

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